Homeland 6x04 "Flash of Light": la recensione
La recensione del quarto episodio della sesta stagione di Homeland
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Su tutti il rapporto, mai veramente chiaro già nelle precedenti stagioni, ma sempre velato da una diffidenza reciproca e da una diversa visione del mondo, tra Dar Adal e Carrie. Qui, in un'occasione più unica che rara, vediamo il primo fuori dalla scuola in cui va Frannie, ed è un contesto davvero particolare per un animale da lavoro come lui, così diverso in un ambiente che non sia a lui congeniale. Qui, in un territorio per così dire neutro, si consuma il dibattito con Carrie a proposito delle consulenze al presidente eletto, e il fatto che Dar Adal si introduca affermando di "non essere Saul" e quindi bloccando ogni negazione da parte di Carrie dice tutto.
Saul, in missione, cerca di vederci chiaro sulla faccenda. Ha l'occasione di rivedere Majid Javadi, capo dell'intelligence iraniana, vecchia conoscenza della terza stagione. Anche qui non ci saranno né conferme né smentite, ma solo la provocazione di chi ritiene che, a prescindere dalla verità, l'odio e la pace non siano una scelta, ma tutto sia già scritto. Ed è così che la serie si riallaccia alla vicenda di Sekou, tornato in libertà, ma deciso a non arretrare rispetto alle provocazioni precedenti. In un dialogo molto chiaro con Carrie la situazione verrà sviscerata e l'ex agente si troverà a condividere parte del punto di vista del ragazzo.