Homeland 5x11 "Our Man in Damascus": la recensione
A un episodio dalla fine della stagione, Homeland gioca molto con l'attesa e la tensione della storia
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E bisogna sottolineare il grande valore aggiunto rappresentato da Allison (e dalla sua interprete Miranda Otto) in questa stagione. L'arrivista che diventa traditrice e riesce a prendere in giro tutto e tutti. Certo, con un discreto aiuto da parte della sceneggiatura, che episodio dopo episodio ha posto la CIA in una condizione inerme e ingenua che non le si addiceva, ma nonostante tutto anche stavolta riesce a portare spingere l'evoluzione e la determinazione di questo personaggio un po' più in là. Stavolta addirittura inscenando uno scontro a fuoco che non è mai esistito, dirottando i sospetti dell'agenzia sull'attentato in tutt'altra direzione.
Che poi è quanto ripetiamo scena dopo scena, sostenuti dai soliti grandi momenti di Mandy Patinkin e Claire Danes, ma scoraggiati un po' da tutto il resto. Non è il massimo ricorrere per due volte nel giro di pochi minuti all'espediente di lasciare da solo un personaggio che avrebbe dovuto essere sorvegliato per permettergli di fare ciò che vuole, così come è troppo scoperta l'idea che tutto cada sempre nelle mani di Carrie, determinata però ad agire da sola. Rimarrà fuori il povero Quinn, che quest'anno ha sofferto tantissimo e che ancora non viene risparmiato in nome della sicurezza nazionale.