Homeland 5x04 "Why is This Night Different?": la recensione

Colpi di scena a non finire nel quarto episodio della stagione per Homeland

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Spoiler Alert
"Why is This Night Different?" arriva a conclusione di una prima fase di stagione in cui Homeland ha presentato tutte le pedine in gioco e ha lanciato, in modi ancora non del tutto chiari, i legami su cui si baserà questa quinta annata. Una lunghissima introduzione che culmina in una doppia rivelazione col botto – letterale – e che ci trasporta in uno scenario internazionale senza punti di riferimento.

Il nodo centrale rimane l'incontro tra Quinn e Carrie. Come si poteva sospettare, affidare all'agente il compito di far fuori Carrie non è stata esattamente una mossa brillante, tant'è che sarà proprio lui a fornirle, per quanto possibile, i dettagli della questione e ad aiutarla con la ricerca del mandante. Il rapporto tra i due personaggi, la prima protagonista storica, il secondo entrato in corsa nello show, non è mai stato esplicitamente trattato. L'episodio continua su questa scia, limitandosi ad un momento in cui una medicazione si trasforma in un tentativo di abbraccio.

C'è un po' di tutto nelle scene in cui i due sono insieme: confronto, conflitto, chiarimenti, azione, un ottimo momento in cui Carrie (uno dei migliori momenti per Claire Danes quest'anno) deve registrare una confessione alla figlia e viene ripresa da Quinn sulle parole esatte da dire. Forse per caso, forse no, tutto si conclude in modo esattamente speculare alla conclusione dello scorso episodio, con Quinn ferito tra le braccia di Carrie.

La storyline si va ad infrangere con precisione con quello che è l'altra grande storia dell'episodio. Ancora in Germania, ancora con il piano di Saul che mette in pratica il via libera ricevuto dai piani alti sul tentativo di esautorare Assad in Siria e sostituirlo con un uomo di fiducia e che abbia il placet degli States. Avrebbe funzionato? L'uomo si sarebbe piegato ad una collaborazione? Non lo sapremo mai. Silenziosa e collaborativa per tutto l'episodio, Allison si riprende il posto sotto i riflettori in un doppio momento ben costruito e sorprendente. Scampati ad un agguato, Carrie e Quinn entrano in possesso di uno smartphone. Carrie chiama l'unico numero disponibile, e Allison le risponde in russo, poco prima che sopra la sua testa l'aereo che trasporta il candidato (scomodo per i russi che invece non vogliono indebolire Assad?) esploda in mille pezzi.

Tanti botti, tante sorprese, e in qualche modo di tutta la vicenda degli hacker ci importa sempre un po' meno. Da un lato perché nonostante le loro doti non sono esattamente delle cime (complimenti Korzenik) e dall'altro perché manca un personaggio, o un interprete in grado di trascinare questa vicenda quando dall'altra parte ci sono presenze di ben altro calibro.

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