Homeland 4x10 "13 Hours in Islamabad": la recensione
Decimo episodio della stagione per Homeland: ci avviciniamo al finale con nuove sorprese nella trama
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Dopo lo sconcertante ed esplosivo finale di due settimane fa, gli occhi erano puntati sull'ambasciata americana in Pakistan e sulle mosse di Haqqani. E non perché non ci interessasse la sorte di Carrie e di Saul, ma perché la vita dei nostri due protagonisti – qua la scrittura cammina davvero sul filo dell'incredulità – non era in condizione di "reale" pericolo. Molto più devastanti, per i co-protagonisti, sono invece gli esiti dell'attacco all'ambasciata americana. Haqqani aveva previsto tutto fin dal principio, ci viene detto. Non è un'idea facile da mandar giù – troppe le macchinazioni e gli elementi casuali che ci hanno portato fino a questo punto – ma ciò che accade ripaga dello sforzo necessario per accettarlo.
L'episodio quindi è spezzato nettamente in due parti. La prima più movimentata che conclude la parentesi all'ambasciata, e la seconda incaricata di rimettere insieme i pezzi, fare il punto sulle scelte di Carrie, sul senso di colpa di Saul, sulla vergogna che lega Martha e Dennis Boyd. È stato uno degli episodi più estremi, carichi di azione e "inverosimili" di sempre, ma continuo a credere che questa seconda pelle si adatti bene a ciò che Homeland ha mostrato nei primi tre anni. Rimane ora da raccontare solo l'epilogo di questa bella stagione.