Homeland 4x06 "From A to B and Back Again": la recensione
Colpi di scena e svolte inaspettate, a metà della quarta stagione di Homeland
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La fermezza e la disinvoltura con la quale Carrie ha approfittato dell'ingenuo Ayaan nelle scorse puntate, costruendo una relazione tutta giocata sull'inganno, un do ut des del quale il ragazzo non era consapevole, si scontra con la realtà dei fatti. Il giovane viene messo in fuga da un tentativo di rapimento – che è facile scoprire per la farsa che è – architettato da Carrie per invogliarlo ad entrare in contatto con lo zio Haqqani. Dopo un estenuante e pericoloso viaggio, nel corso del quale verrà sempre monitorato dai droni della CIA, e quindi da Carrie e Quinn in sala operativa, il ragazzo giunge infine incontro allo zio. E alla sua fine.
E qui francamente ognuno dovrebbe tirare le proprie conclusioni alle domande che il momento pone. È una scelta giusta quella di Carrie? È compatibile con le azioni della CIA? Sembrerebbe di no, dato che Quinn non solo blocca l'ordine, ma anche i sottoposti sono pronti a disobbedire alla "drone queen". Forse Saul avrebbe agito diversamente? In un altro momento il sacrificio di un americano – Homeland non si è mai fatto troppi scrupoli – sarebbe stato accettabile per la scrittura della serie? Sta di fatto che si tratta di un momento carico di tensione, a modo suo sorprendente, che permette alla serie un salto necessario, che costruisce gli eventi che probabilmente vedremo nella seconda parte di stagione e che dona nuove e più forti motivazioni ai protagonisti.