Home Before Dark: la recensione
In una serie come Home Before Dark, quasi tutto dipende dalla scelta della bambina protagonista, e qui lo show ha preso la migliore decisione possibile
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In una serie come Home Before Dark, quasi tutto dipende dalla scelta della bambina protagonista, e qui lo show ha preso la migliore decisione possibile. Non si può parlare della nuova serie Apple TV+ senza considerare il talento – davvero innato – di Brooklynn Prince, che già tre anni fa aveva sorpreso tutti in The Florida Project. Qui interpreta una bambina caratterizzata in modo completamente diverso, e lo fa con una capacità e una naturalezza tali da rappresentare da sole un incentivo a proseguire la visione. Non basta a far passare in secondo piano i limiti della serie, ma è un elemento che non può essere trascurato.
La piccola Hilde, che tutti trattano con sufficienza, intuisce in un misto di intuizione e deduzione che qualcosa non va. Che quella storia merita di essere riaperta. Armata di taccuino, inizia a fare domande, a trovare collegamenti, a ricostruire a posteriori la vicenda, esponendosi in prima linea e rischiando. La serie racconta la sua storia, quella della sua famiglia e della stessa comunità, tutte in qualche modo intrecciate fino alle rivelazioni finali.
E non c'è nulla di macabro o rivelatorio in una storia che è definita anche dalla sola caratterizzazione di Hilde. Bambina a dir poco geniale, che guarda a ripetizione Tutti gli uomini del Presidente, che da investigatrice consumata riesce a tenere in scacco forze dell'ordine e informatori, dotata di un acume senza pari e di una memoria visiva impareggiabile. Le sue deduzioni sono mostrate tramite flash che rielaborano tutto ciò che ha visto, quasi una versione più piccola del Palazzo mentale di Sherlock Holmes. Più volte la serie cita Il buio oltre la siepe, con Hilde paragonata alla piccola Scout. Eppure sembra davvero l'opposto.
Dove il romanzo di Harper Lee trafigge il filtro della fanciullezza con lampi di pregiudizio e crudeltà, Home Before Dark rovescia la prospettiva. Ed è il mondo degli adulti – immaturi, irrisolti, irresponsabili – ad essere rischiarato dalla sincerità e dai metodi diretti di una bambina. È lei l'Atticus Finch della storia, che riporta ordine nel caos. Considerato questo, e considerata anche tutta l'artificiosità del racconto, Home Before Dark riesce comunque a trovare un suo senso: l'intreccio è incalzante, la vicenda chiede di essere svelata ed è raccontata con passione, e anche i momenti in famiglia hanno una loro umanità e piacevolezza. E, vale la pena ripeterlo, Brooklynn Prince è bravissima.