Hogwarts Legacy, l’incredibile magia compiuta da Avalanche Software | Recensione
Hogwarts Legacy è un sogno che diventa finalmente realtà per chiunque abbia mai amato il magico mondo di Harry Potter
Sentimenti come entusiasmo e paura si sono quindi intrecciati per tutti i mesi successivi all’annuncio, anche dopo aver visto i primi video di gameplay. Video che, di mese in mese, sembravano rivelare nuovi contenuti sempre più avvincenti. Missioni secondarie, lezioni da frequentare, un vasto mondo da esplorare a cavallo di una scopa, la personalizzazione di una propria base, la possibilità di allevare animali. Tutti contenuti che sarebbero risultati di difficile implementazione da parte di un team esperto, ma che sembravano davvero troppo per gli sviluppatori americani.
WIZARDING WORLD
La trama di Hogwarts Legacy vede un ragazzo (o una ragazza) che si trova a dover frequentare la celeberrima scuola di magia a partire dal quinto anno. Durante il suo viaggio verso Hogwarts, la carrozza che lo/la accompagna viene attaccata da un drago dotato di un misterioso potere oscuro. Il nostro protagonista riesce a salvarsi solamente grazie a una Passaporta, che lo conduce all’interno della Gringott. Da qui ha inizio una straordinaria avventura, che lo vedrà interagire con la Magia Antica e con un mistero sepolto nelle fondamenta della scuola.
LUMOS MAXIMA
Discorso infinitamente diverso, invece, per l’atmosfera generale che trasmette ogni singolo frame di gioco. Da questo punto di vista, Hogwarts Legacy è semplicemente sensazionale. Ogni minuto passato col pad in mano ci ha permesso di respirare il mood dei libri e dei film di Harry Potter. Passeggiare per i corridoi dell’accademia di magia darà vita a una miriade di avvenimenti unici, in grado di strapparci spesso un sorriso. Quadri che organizzano concerti nei corridoi, strillettere, fantasmi che si inseguono, armature animate che combattono tra di loro. Ogni singolo elemento inserito contribuisce allo stupore generale che si prova giocando al titolo Avalanche.
Gli sviluppatori hanno saputo dar vita a un mondo magico costellato di situazioni sempre diverse. Un mondo così affascinante da spingerci a fare sessioni di gioco da dieci ore per il costante desiderio di esplorare un’altra stanza, di raggiungere un’altra zona o di svelare qualche segreto in più legato alla scuola o ai suoi studenti. Il pregio principale del comparto narrativo di Hogwarts Legacy è quello di gettare il giocatore all’interno di una storia avvincente, della quale si desidera scoprire ogni dettaglio, ma allo stesso tempo di farlo vivere un “normale” anno all’accademia di magia più famosa di sempre. Un binomio che chiunque abbia letto i libri ha da sempre sognato di vivere.
ACCIO: VARIETÀ DI GIOCO
Questa diversificazione narrativa trova pieno compimento proprio nel gameplay del gioco. Gli sviluppatori sono riusciti a dar vita a un gioco davvero vario, in grado di fornire nuove meccaniche al giocatore anche dopo venti ore di gioco. Una sensazione che, negli ultimi anni, ci era capitata solamente con i grandi giochi di ruolo come The Witcher 3: Wild Hunt o Persona 5 Royal. Sia chiaro: Hogwarts Legacy non ha la medesima complessità dei titoli appena citati, ma sicuramente lo stesso "effetto wow".
Tra una missione e l’altra, il nostro protagonista apprenderà nuove magie in grado di rendergli la vita più semplice tra i corridoi della scuola. Ogni nuovo incantesimo non avrà infatti solo una valenza in battaglia, ma permetterà al giovane mago di superare puzzle ambientali sparsi per il vasto open world che ci troveremo a esplorare. Non vogliamo entrare troppo nello specifico per evitare di rovinarvi la sorpresa, ma sappiate che vi troverete spesso a dover decodificare degli enigmi, cercando di capire quale magia possa essere applicata. Questo spinge il giocatore ad affinare le proprie capacità di problem solving, trasmettendo grande soddisfazione quando si riesce nell'impresa. Ci siamo sinceramente divertiti a esplorare ogni singolo anfratto di gioco, nella speranza di ottenere in cambio nuovi pezzi di equipaggiamento o oggetti da inserire nella Stanza delle Necessità.
Ebbene sì, in Hogwarts Legacy potremo personalizzare il nostro avatar e un’intera sala, con tanto di area per gli animali che decideremo di allevare. Inutile dire che questi elementi possano fare la gioia di tutti i fan del franchise. Un franchise riportato con estrema fedeltà dagli sviluppatori, com'è evidente da quanto "cuore" hanno messo in ogni singolo elemento di gioco.
STUPEFICIUM!
Per il combat system, Avalanche Software ha saputo prendere quanto di buono fatto da Rocksteady nella serie Arkham e trasportarlo nel mondo di Harry Potter. I combattimenti con le bacchette magiche non sono solo spettacolari da vedere, ma sono anche molto appaganti da affrontare. La meccanica principale si basa sull’utilizzo di magie suddivise per tipologia e colore, in grado di infrangere gli scudi degli avversari. Per esempio, se il nostro nemico presenta uno scudo giallo, starà a noi utilizzare una magia di quel tipo per aprire la sua guardia. A quel punto, potremo lanciargli addosso un’infinita quantità di mosse e di incantesimi per metterlo KO. Nel mentre, dovremo stare attenti a un’icona posta sopra la nostra testa, in modo da lanciare Protego al momento giusto e deviare così i colpi dei nostri avversari.
Ora dopo ora siamo riusciti a dar vita a sequenze d’azione sempre più appaganti, grazie anche all’utilizzo di alcuni elementi dello scenario e a devastanti mosse rese possibili dalla Magia Antica. Segnaliamo, però, un livello della difficoltà tarato verso il basso. Un livello perfetto per chi non è avvezzo a questo genere di gioco, sia chiaro, ma che ci sentiamo di consigliarvi di alzare se siete cresciuti a pane a Batman: Arkham Asylum.
WINGARDIUM LEVIOSA
Da un punto di vista tecnico, Hogwarts Legacy non riesce a nascondere alcune leggerezze. Il colpo d’occhio è semplicemente impressionante, ma i modelli dei personaggi non tradiscono la natura cross-gen dell’operazione. Fortuna che ci pensa la direzione artistica a lasciare semplicemente a bocca aperta. La scuola di magia è esattamente come ce la ricordavamo e, allo stesso tempo, molto (ma molto) più bella di quanto potessimo mai sperare. Esplorare i corridoi o volare nella vallata a cavallo di una scopa è un’esperienza unica, che ci ha lasciati continuamente con il sorriso stampato sulle labbra.
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Incredibile persino la colonna sonora che mescola brani celebri con altri inediti, ma dalla medesima qualità. Ogni singolo aspetto del gioco serve per catapultarci nell'universo di Harry Potter e la soundtrack è senza dubbio uno degli elementi che più ci ha convinti sotto questo aspetto. Discorso leggermente diverso per il doppiaggio in italiano, che alterna momenti buoni ad altri un po’ sottotono. Ottima, invece, l’implementazione tecnologica per fare in modo che il labiale sia sincronizzato con la voce. Una caratteristica che abbiamo notato dopo 15 ore, ma che ci ha comunque sorpreso.
Per il resto, Hogwarts Legacy presenta qualche magagna tecnica che ci ha spinti a riavviare la partita in un paio di occasioni. Nulla di troppo disastroso, dato che si tratta di dettagli che probabilmente verranno sistemati con l’inevitabile patch del day-one.
UN'ALCHIMIA PERFETTA
Hogwarts Legacy è un titolo magico. Non solo si presenta come il miglior gioco mai realizzato sul Wizarding World, ma è un titolo in grado di farci ben sperare per il futuro. Inutile dire che sogniamo già un secondo capitolo con persino alcune meccaniche multigiocatore. Meccaniche come la possibilità di affrontare inedite sfide con i propri amici, incontrarli tra i corridoi di scuola e sfidarli a Quidditch. Ad ogni modo, siamo di fronte alla nuova base dalla quale partire per creare un’opera ambientata nel mondo di Harry Potter. La gestione dell'open world sarà pure classica e la regia non sempre perfetta, ma si tratta comunque di un successo per Avalanche Software. Un successo che non ci aspettavamo, ma del quale non potremmo essere più felici. Se avete sempre sognato di esplorare Hogwarts o di vivere una magica avventura in questo universo narrativo, dimenticatevi il voto qui sotto e alzatelo a nove e mezzo. Anzi, no: alzatelo a 9 e 3/4.