Parigi, la recensione del primo episodio di Hitman

Il ritorno dell'Agente 47, in un formato diverso: la recensione del primo episodio di Hitman

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Sedici anni dopo il suo debutto, l'Agente 47, con Hitman, si prepara ad accompagnarci durante tutto l’arco del 2016 con una nuova storia e con nuovi obiettivi da assassinare, proponendo una struttura decisamente insolita per un titolo tripla A. I danesi di Io-Interactive hanno infatti compiuto una scelta piuttosto coraggiosa ed azzardata decidendo di pubblicare la loro ultima fatica tramite episodi a cadenza mensile, tanto da suscitare numerose perplessità tra gli appassionati della serie, e non solo. Questa struttura ben si prests a titoli con una trama solida e dalla forte carica emotiva, ma fatica ad adattarsi ad una saga che da sempre fonda la sua raison d’être su meccaniche stealth e sulla pianificazione meticolosa di ogni minima azione compiuta all’interno del gioco.

Il primo episodio del nuovo Hitman ci porta indietro di vent’anni con un prologo interamente dedicato alle origini dell’Agente 47 ed ai primi passi mossi all’interno dell’ICA (International Contract Agency), organizzazione di assassini e mercenari professionisti al servizio di personalità influenti. Le prime due missioni ci aiutano a prendere confidenza con il gioco, seguendo il carismatico protagonista a bordo di uno yacht di lusso colmo di civili e, successivamente, all’interno di una base militare ben sorvegliata. L’obiettivo è semplice: in entrambi i casi, bisogna neutralizzare il bersaglio senza destare alcun sospetto; ciò che colpisce è la grande varietà di combinazioni con le quali è possibile portare a termine le missioni, il gioco stesso gioco ci sfida a variare, in modo da prepararci al meglio per il primo, vero livello del gioco, ambientato a Parigi.

[caption id="attachment_152617" align="aligncenter" width="600"]Hitman screenshot Hitman - screenshot[/caption]

Nel capoluogo francese saremo chiamati ad assassinare due ricchi magnati, proprietari di un noto brand ed organizzatori di una sontuosa sfilata di moda, utilizzata come diversivo per agire indisturbati e vendere alcuni importanti segreti al migliore offerente. Ed è qui che la vera natura del gioco esce finalmente allo scoperto, presentandoci un livello sapientemente strutturato con oltre 200 diversi NPC ed un imponente edificio. Il livello di sorveglianza è elevato e gli obiettivi difficilmente rimarranno da soli, perciò dovremo sfruttare al meglio le abilità dell’Agente 47 camuffandoci tra la folla, travestendoci da membri dello staff ed evitando di impugnare armi facilmente individuabili o di compiere movimenti sospetti. In questo nuovo capitolo, l’istinto di Hitman non ci permetterà di passare inosservati, ma di individuare con facilità il target della missione, evidenziato in rosso, assieme agli NPC con i quali è possibile interagire.

"i combattimenti corpo a corpo sono ora improntati sulla perfetta coordinazione tra attacchi e schivate, mentre il gunplay richiede una scrupolosa ripartizione dei colpi in canna"

Torna anche l’indice di sospetto già visto in Hitman: Absolution: durante le missioni potremo incontrare alcuni NPC piuttosto sospettosi, in grado di smascherare l’Agente 47 e mandare a monte ogni piano. Se camerieri e addetti alla pulizia si limiteranno a lanciarci un’occhiataccia e potranno essere facilmente sedati, guardie del corpo ed addetti alla sicurezza allerteranno l’intera crew, condizionando la buona riuscita della missione. Rispetto ai precedenti capitoli, i combattimenti corpo a corpo sono ora improntati sulla perfetta coordinazione tra attacchi e schivate, mentre il gunplay richiede una scrupolosa ripartizione dei colpi in canna, in modo da non sprecarne nemmeno uno. Intrigante novità è la possibilità di sfruttare eventi predeterminati e azioni compiute sistematicamente dai nostri obiettivi o dagli NPC per mettere in atto un omicidio a regola d’arte e non destare alcun sospetto tra i presenti.

[caption id="attachment_152618" align="aligncenter" width="600"]Hitman screenshot Hitman - screenshot[/caption]

Purtroppo, una volta completata la mappa di Parigi, il gioco si interrompe quasi improvvisamente lasciandoci con una breve ed enigmatica sequenza conclusiva. Non vi è alcuna anticipazione riguardante quanto avverrà nel prossimo capitolo, né titoli di coda. La storia è appena accennata, lasciando con l’amaro in bocca tutti coloro che speravano in un pilot degno di questo nome: veniamo introdotti all’Agente 47, un killer sociopatico in grado di uccidere ogni singolo individuo senza provare un briciolo d’emozione, ma non ci viene fornito alcun dettaglio che possa avvicinarci al personaggio, così come non ci viene data alcuna informazione riguardante l’Agenzia per la quale lavora. Il primo episodio di ogni serie che si rispetti dovrebbe fornire una panoramica generale dei protagonisti e dell’ambiente che li circonda, invece chi non ha mai giocato ad Hitman si trova di fronte ad un losco individuo con tanto di codice a barre sulla nuca che uccide soggetti non meglio identificati per conto di un’organizzazione, niente più e niente meno.

Il lavoro tecnico svolto dal team di Io-Interactive è davvero impressionante: ogni personaggio sembra godere di un’intelligenza propria persino nei luoghi più affollati e risponde prontamente agli stimoli e agli eventi improvvisi che si verificano nel suo raggio d’azione. Allo stesso modo, le ambientazioni sono state realizzate con estrema cura e attenzione ai particolari, tant’è che persino la stanza più remota del palazzo parigino può vantare un arredamento diverso da quello delle restanti camere. Passi e rumori ambientali, che da sempre giocano un ruolo chiave in un titolo dalla natura prettamente stealth come Hitman, sono stati sapientemente trasposti in digitale, offrendo un valido aiuto nei momenti più concitati.

[caption id="attachment_152621" align="aligncenter" width="600"]Hitman screenshot Hitman - screenshot[/caption]

Tutto ciò viene però inevitabilmente compromesso dal comparto narrativo carente, che fatica a mettere in piedi una trama convincente durante questo primo episodio. Il nuovo Hitman dà così l’impressione di essere un gioco dal budget più risicato di quanto si possa pensare e che la scelta di distribuire il titolo ad episodi sia principalmente dettata dalla volontà degli sviluppatori di finanziare il progetto in corso d’opera, garantendo contenuti validi anche nelle fasi finali della pubblicazione. Allo stato attuale, Hitman offre ben pochi stimoli narrativi volti all’acquisto dei prossimi episodi: questo ruolo è affidato alle avvincenti meccaniche di gioco che riescono a conquistare sia i veterani della serie che i neofiti del genere, ma difficilmente riusciranno a mantenere alta l’attenzione dei videogiocatori fino all’uscita del prossimo capitolo.

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