Hitman 2 stimolerà la vostra creatività – Recensione

Level design sopraffino, grande importanza al replay value: la recensione di Hitman 2

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


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Paragonare questo nuovo corso della saga di Hitman a giochi stealth di stampo classico, come lo sono stati ai loro tempi i vari Splinter Cell, è un errore in cui è meglio non incappare, se si vuole condurre una corretta analisi di ciò che IO Interactive intende offrire, e che effettivamente offre, al suo potenziale pubblico.

La parola chiave da tenere costantemente in considerazione, soprattutto valutandone l’eventuale acquisto, è una: rigiocabilità. L’intera la produzione, ogni modalità disponibile, tutti i livelli che compongono la campagna principale e non solo, ruotano attorno a questo concetto, un fondamento che per forza di cosa rappresenta uno sbarramento, una linea di confine che scoraggerà moltissimi utenti ad indossare gli eleganti e costosi abiti dell’Agente 47.

[caption id="attachment_191056" align="aligncenter" width="1000"]Hitman 2 screenshot Oltre alle Storie, potrete completare, più e più volte, i livelli della campagna anche nel tentativo di soddisfare tutte le Sfide proposte, ulteriori obiettivi che per lo più prevedono la raccolta di determinati oggetti nascosti e l’eliminazione di guardie e target in qualche modo particolare[/caption]

Abbandonata la formula episodica che caratterizzò la strategia distributiva del predecessore, Hitman 2 si presenta si da subito in una forma consolidata, ma non per questo definitiva, visto che sono già previsti diversi aggiornamenti ed espansioni.

La campagna, per esempio, si compone di sole sei ambientazioni, legate tra loro da una trama che, a dirla tutta, avrebbe certamente potuto essere molto più accattivante. La solita caccia all’uomo, al capo di una misteriosa organizzazione questa volta, si mischia con il desiderio dell’Agente 47 di (ri)scoprire le sue origini, la sua storia, il suo passato. Uno spunto certamente interessante, che si evolve attraverso snodi narrativi certamente intriganti per i fan di lungo corso, purtroppo annacquato in una sceneggiatura solo raramente graffiante. Perché vanno bene i ritmi compassati ed una regia spesso e volentieri rinunciataria, ma proprio non abbiamo digerito la superficialità con cui sono stati affrontati certi passaggi."Il vero piacere offerto dal gioco consiste nello scoprire nuove strade, sentieri segreti, modi per ottenere lo stesso risultato preferendo azioni più spettacolari, ad altre utili a non dare troppo nell’occhio"

Poco male, visto che il focus della produzione è insito nel gameplay, un gameplay, come già suggerito, imperniato sulla ripetitività, sul riaffrontare gli stessi livelli a caccia di un highscore migliore, oltre che dei limiti di un level design estremamente permssivo, sorprendente, raffinatissimo.

Hitman 2, come il predecessore, è un sandbox travestito da stealth game. Di volta in volta, dovrete eliminare un preciso obiettivo, prima di ritornare, più o meno indisturbati, al punto di estrazione. Come completerete la missione lo deciderete voi, scegliendo una strategia piuttosto che un’altra, approcciandovi in modi sempre diversi, sfruttando oggetti ed armi non sempre convenzionali.

La ricchezza e varietà di situazioni affrontabili è davvero mastodontica. Ogni livello della campagna sottende, di suo, una manciata di Storie, tattiche prefissate che presuppongono il raggiungimento di mini-obiettivi che, lentamente ma progressivamente, vi avvicineranno al target finale. Instradarsi in questi scenari predeterminati aiuta a scoprire nuovi risvolti narrativi, ogni volta diversi, ma niente vi vieta di affidarvi al vostro istinto, all’improvvisazione, all’intraprendenza. Anzi: il vero piacere offerto dal gioco consiste proprio nello scoprire nuove strade, sentieri segreti, modi per ottenere lo stesso risultato preferendo azioni più spettacolari, ad altre utili a non dare troppo nell’occhio.

Si può avvelenare una guardia per rubarne i vestiti, scassinare una porta e piazzarsi in un angolo della stanza in attesa del momento per colpire, attirare il target in una zona non sorvegliata per tendergli un agguato. I confini, per lo più, sono imposti dalle regole stesse del gioco. Hitman 2 consente sparatorie e scazzottate, ma oltre ad intaccare lo score finale, disincentiva un approccio sfrontato anche con un sistema di mira e di controllo di per sé macchinoso.

Inoltre, bisogna fare i conti con un’I.A. non perfetta, ma certamente più sviluppata rispetto alla media. Scordatevi di eliminare una guardia, per quanto silenziosamente, senza che qualcuno nelle vicinanze non se ne accorga. Anche il cono visivo di ogni personaggio è molto più ampio, né mancheranno semplici civili che si insospettiranno se vi vedranno compiere azioni impreviste o violente.

C’è una ferrea coerenza di fondo, insomma, e va osservata, rispettata, ammirata. Sì, perché in combinazione con il già lodato level design, dà vita ad uno stealth game certamente particolare, ma assolutamente coinvolgente, emozionante, divertentissimo. Quando si scopre una nuova strategia, quando il proprio piano riesce nei minimi dettagli, mentre si attende il momento migliore per colpire, ci si scopre emozionatissimi, soddisfatti, conquistati dalla creatura di IO Interactive.

Per quanto il replay value sia un aspetto fondamentale della produzione, non manca tuttavia altra carne sul fuoco, oltre alla già citata avventura principale. Il Legacy Pack, gratuito solo per i possessori del predecessore, rende disponibili le missioni che l’Agente 47 ha affrontato nel capitolo originale; Bersagli Esclusivi proporrà eventi a tempo, il primo debutterà tra qualche giorno è vedrà la partecipazione di Sean Bean; Sniper Assassins, modalità purtroppo limitata ad una sola ambientazione, vi trasformerà in provetti cecchini; il Ghost Mode, infine, introduce un’interessante, ma non riuscitissima modalità multiplayer. I partecipanti, infatti, saranno incentivati ad eliminare uno stesso target, prima che lo faccia l’avversario, in mappe identiche, ma separate. Purtroppo, un’I.A. in certe occasioni imprevedibile, la presenza di decine di variabili e un respawn in caso di morte assolutamente arbitrario, minano all’equilibrio e al bilanciamento della partita.

[caption id="attachment_191057" align="aligncenter" width="1000"]Hitman 2 screenshot Graficamente non siamo neanche lontanamente nei pressi dell’eccellenza. Ciononostante il lavoro svolto dagli sviluppatori è più che decoroso, al netto di qualche inatteso calo nel frame rate[/caption]

Hitman 2 è un appagante e complesso gioco stealth, divertentissimo a patto di comprenderne la filosofia di fondo. Laddove altri congeneri propongono ambientazioni ampissime (Metal Gear Solid V) o campagne composte da molti capitoli (i vecchi e già citati Splinter Cell), la produzione Warner Bros. si impone come una sandbox il cui fulcro va ricercato in un raffinatissimo level design, fattore che promuove il replay value, feature fondante dell’esperienza offerta. Non mancano sbavature e alcune modalità non proprio riuscite, ma in quest’ottica va anche considerato l’inevitabile supporto di IO Interactive che si protrarrà nei mesi a venire.

Consigliatissimo agli amanti del genere e ai fan dell’Agente 47. Se vi è piaciuto il predecessore, amerete certamente questo capitolo che ne migliora praticamente ogni aspetto.

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