Hitch
Avete difficoltà a conquistare la vostra anima gemella? Nessun problema, per voi c’è il dottor Rimorchio, in grado di farvi trovare l’amore. Anche se lui non sa cosa sia...
E infatti, al suo esordio in questo campo, il successo è assicurato. Curiosamente, però, è difficile considerarlo il protagonista del film.
Sì, certo, il suo ruolo e il suo tempo in scena non lascerebbero dubbi a proposito. Ma il fatto è che la sua storia d’amore non suscita grande interesse. Non si capisce infatti perché uno scapolo così impenitente (e così abile ad ammaliare donne bellissime) di colpo decida di volere una vita diversa. Non basta certo un flashback che ci mostra una sua brutta esperienza al college per convincerci della sua voglia di cambiamento. Anche perché l’impegno che mette per conquistare la giornalista interpretata da Eva Mendes è decisamente sproporzionato al suo interesse in quel momento (a meno che non si voglia far credere che fosse già innamorato dopo due minuti...).
E’ difficile non pensare a cosa avrebbe potuto fare un Billy Wilder (o anche, più semplicemente, il Cameron Crowe di Jerry Maguire, di cui si vede uno spezzone) di uno spunto così interessante. Per esempio, la tattica di Will Smith avrebbe potuto produrre risultati più divertenti. E soprattutto, si sarebbe potuto evitare molto buonismo. A questo proposito, il conflitto d’interessi della giornalista (interessata al rapporto, ma anche a fare uno scoop) avrebbe potuto essere sfruttato meglio. E il fatto che il dottor Rimorchio lavori soltanto per uomini con intenzioni “serie”, lascia un po’ perplessi.
Non aiuta poi il fatto che alcune delle cose migliori (il bacio tra i due uomini, le prove di ballo) siano già state viste nel trailer. Ma il problema è anche una regia poco capace di valorizzare i momenti più interessanti della pellicola e in diverse occasioni troppo sbrigativa. Tralasciamo poi alcune incongruenze sportive (ma c’è veramente qualcuno che si eccita per i Knicks odierni?) ...
E arriviamo al finale. In queste commedie, le possibilità sono due: concludere con un’idea di sceneggiatura (un luogo o una situazione particolare) per mettere insieme i due amati recalcitranti o semplicemente giocarsi le proprie carte con dei dialoghi intelligenti. Senza essere nulla di vergognoso, diciamo che non passerà alla storia. Stessa sorte è facile prevedere per il film...