His Dark Materials – Queste Oscure Materie 3x07 “La Montagna Annuvolata”: la recensione

Il penultimo episodio di His Dark Materials conferma che la serie è al suo meglio quando si affida alle emozioni piuttosto che all’azione

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Spoiler Alert

La recensione del settimo episodio della terza stagione di His Dark Materials, disponibile su Sky e in streaming su NOW

All’inizio del settimo episodio di His Dark Materials viene ribadito che Lyra ha sconfitto la morte, un’impresa che era suo padre a vantarsi di voler compiere. Marisa è tutta la stagione che prova a dirglielo, e dopo aver passato l’intera serie convinto di essere lui il personaggio principale, finalmente anche il grande Lord Asriel accetta che il destino del multiverso non è nelle sue mani ma in quelle della figlia di cui si è sempre disinteressato. 

Il piano per proteggerla è in stile Aragorn davanti al Nero Cancello di Mordor: distrarre l’Armata dei Cieli e guadagnare abbastanza tempo per permettere a Will e Lyra di riunirsi ai loro dæmon. A quel punto Asriel ha in mente di trascinare Metatron nell’Abisso con la sola forza bruta (come i veri uomini), e scetticismo di Marisa a parte, a colpire è la sua consapevolezza nel sacrificio che sta per compiere, e se lo stia facendo per sua figlia, per la donna che ama, o per fare il martire poco importa. 

Nel frattempo Will e Lyra sembrano davvero Frodo e Sam mentre si muovono furtivi tra le rocce e a venire loro in aiuto è il Comandante Ogunwe, personaggio sfruttato poco ma sempre incisivo ed empatico in ogni sua piccola scena. Mentre l’uomo cerca di guadagnare la fiducia dei ragazzi, contemporaneamente Serafina Pekkala sta cercando di ottenere quella delle loro anime: prima vediamo Pan, e dietro di lui ecco spuntare un gatto grigio, il tanto atteso dæmon di Will. Ma nonostante il breve momento finale, il ricongiungimento tra i quattro è di nuovo rimandato.

Non è facile recitare il classico discorso di incitamento delle truppe, ma McAvoy sembra essersi divertito tantissimo a rendere il suo il più epico mai pronunciato. Peccato però che non sia servito a molto. Fin da subito è stato chiaro come questa stagione volesse rendere la guerra contro Dio uno snodo centrale nella trama, ma nonostante le promesse l’azione è piuttosto sottotono. La resa della battaglia aerea con angeli, navicelle e streghe è ottima nonostante il budget limitato della serie, ma è purtroppo la regia ad essere troppo generica. Anche il conflitto a terra è solo accennato, e non basta la ricomparsa degli Spettri a costruire la tensione, senza contare che come faccia Marisa Coulter a controllarli con la sola forza di volontà rimane un mistero. 

Metatron è però intrigato da questo potere: Alex Hassell fa del suo meglio per essere subdolo ed inquietante, ma è difficile avere paura di un villain che compare al penultimo episodio. Sono invece tre stagioni che conosciamo le capacità manipolatorie di Marisa e tra i due è lei a fare più paura. Se la donna accetta ed usa la sua oscurità come arma, l’impareggiabile Lord Asriel si rifiuta anche solo di vederla, ed eccolo perciò disarmato ed indifeso mentre affronta letteralmente sé stesso.

Il montaggio che contrappone i due mentre fronteggiano Metatron è eloquente per entrambi i personaggi, e per un attimo la tensione sul possibile tradimento di lei è reale. Ma è la sua anima frammentata l'ultimo asso nella manica di Marisa, unita al desiderio di Metatron di compiacerla (ah gli uomini, tutti uguali, angeli o meno). Stelmaria e la scimmia dorata sono i due "Dæmon" ex machina dell’episodio, e il grande cattivo alla fine viene sconfitto cadendo giù da una rupe. Ciò però non toglie epicità ed emozione al momento: il ralenti, la musica e gli sguardi fra Asriel e Marisa rendono questa caduta eterna nell’oblio commovente e soprattutto inevitabile. 

Per loro il sacrificio è infatti l’unica via possibile per la redenzione, e da peggiori genitori passano ad essere se non i migliori perlomeno degni di essere perdonati. Un destino tragico anche perché la loro figlia non lo saprà mai: vedere la scimmia di Marisa tendere la mano verso Lyra solo per dissolversi come Polvere prima di riuscire a sfiorarla è un ultimo doloroso pugno nello stomaco. 

Dopo il climax emotivo la risoluzione della battaglia è frettolosa, ed anche la scoperta della prigione dell’Autorità è una rivelazione alla “blink and you miss it”, con Will e Lyra che osservano svanire questa creatura (che ricorda Voldemort) senza neanche sapere chi sia. Ma forse il punto è proprio questo, sottolineare come la grande guerra non sia mai stata un loro punto di arrivo, ma piuttosto solo uno di passaggio. 

Come abbiamo scritto qualche recensione fa, uno dei nuclei emotivi della terza stagione di His Dark Materials ha ruotato intorno al rapporto fra Asriel e Marisa e questo episodio, che ha il sapore di un finale parte uno, non poteva che essere il canto del cigno di questa contorta ma struggente storia d’amore. James McAvoy e Ruth Wilson sono stati una delle cose più belle da guardare ed in particolare l’arco narrativo di Marisa Coulter l’ha resa a mani basse il personaggio migliore della serie. Ma il secondo nucleo sono Lyra e Will, ed è arrivato il momento di concentrarci su di loro e su una profezia che, ricordiamolo, non è ancora del tutto compiuta. 

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L’ultima stagione di His Dark Materials – Queste Oscure Materie è disponibile in esclusiva su Sky Atlantic e in streaming su NOW. Trovate tutte le notizie sulla serie nella nostra scheda

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