His Dark Materials – Queste Oscure Materie 3x04 “Lyra e la Sua Morte”: la recensione

Giunto a metà stagione His Dark Materials 3 mette a dura prova le emozioni dello spettatore con un episodio straziante e commovente

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Spoiler Alert

La recensione del quarto episodio della terza stagione di His Dark Materials, disponibile su Sky e in streaming su NOW

Il castigo divino per aver parlato troppo presto di una stagione poco emozionante non si è fatto attendere. Nell’episodio quattro di His Dark Materials assistiamo ad una delle scene emotivamente più devastanti mai viste in una serie tv e che potrebbe lasciare l’amaro in bocca soprattutto ai non lettori. 

Ma prima, “La Signora Coulter è tornata!” al Magisterium e forse per la prima volta la nostra regina della manipolazione potrebbe aver commesso un piccolo errore di valutazione. Nuovamente circondata da persone che vorrebbero ucciderla, da brava stratega è come sempre abilissima nel ribaltare la situazione a suo favore (anche grazie all’inaspettato aiuto del Comandante Roke), mescolando menzogna e verità e servendosi della sua femminilità come arma all’interno di un ambiente moralista e represso come quello della serie.

Nota extradiegetica: l’interpretazione tesa di Will Keen è centratissima, ma fa sorridere tutto il suo parlare di "uccidere Lyra" dal momento che i due attori sono in realtà padre e figlia.

Non bastano le camminate iconiche per i corridoi, gli outfit pazzeschi e le perle d’humour incredibili, stavolta l'arroganza di Marisa l’ha portata a sottovalutare i suoi nemici ed a fornirgli proprio l’arma di cui avevano bisogno. Vederla in catene ci ricorda che una donna (per quanto brillante) che sostiene un sistema patriarcale non è immune al suo giogo. Il potere e l'emancipazione che Marisa ha sempre creduto di avere potevano esserle portati via in qualsiasi momento: in questo universo (come in tutti) gli uomini al comando non esiteranno mai a definire le donne “squilibrate ed emotive” pur di mantenerle oppresse. 

Ne sa qualcosa Mary Malone, che da scienziata ed ex suora deve averne sentite di frasi simili. Il suo viaggio sembra non portare a nulla, quando improvvisamente ecco comparire una strana creatura simile ad un elefante che le offre del cibo e la invita a seguirla: è un Mulefa, una razza di erbivori senzienti, attesissimi dai fan e personaggi chiave per lo sviluppo della storia. 

Ritardare l’inevitabile non lo renderà meno penoso, quindi spostiamoci nella Terra della Morte, o meglio nella sua anticamera, una sorta di sala d’attesa in stile brutalista anni ‘70. Il funzionamento di questo luogo sospeso e rarefatto (la fotografia satura di Gary Shaw rende tutto ancora più opprimente) non è chiarissimo, ma Pullman non è un fan del worldbuilding fine a sé stesso: ciò che serve sapere è che si tratta di un labirinto burocratico in cui le anime aspettano di essere traghettate dall’altra parte ed in cui è possibile parlare con la propria Morte in carne ed ossa. 

“Non voglio essere eccezionale, voglio solo essere buona ed aiutare il prossimo”, dice Lyra alla sua di Morte (interpretata dall'attrice Naomi Battrick) ed è questo a renderla così determinata: i suoi genitori saranno pure due mostri, ma nel corso della sua breve vita Lyra ha incontrato tante persone che le hanno insegnato l’altruismo ed è il loro esempio che vuole seguire a tutti i costi. 

Da qui in avanti però non si può fare a meno di sentirsi un po’ furiosi con la sua testardaggine: in pratica non le importa di guerre da combattere e profezie da adempiere, la sua priorità è andare all'Inferno per dire al suo amico che le dispiace che sia morto per colpa sua, e tutti sono obbligati a seguirla. Se però riusciamo ad andare oltre il senso di frustrazione, ciò che Lyra prova è qualcosa che purtroppo ognuno di noi può capire: è il dolore di venire a patti con la perdita di coloro che amiamo, quel senso di colpa che resta ai vivi e che è impossibile da superare. 

Ma il senso di colpa può portare all’autodistruzione, e per Lyra il prezzo da pagare è separarsi dal suo dæmon. Will non ha la fortuna (o sfortuna) di vederlo al suo fianco, ma Pan è letteralmente l’anima di Lyra e abbandonarlo significa lasciare alle spalle una parte di sé. A nulla servono le doti persuasive della ragazza, il barcaiolo (un eccezionale Peter Wight) è addolorato ma irremovibile. 

Avremmo dovuto prevederlo: da tre episodi il comportamento di Pan faceva presagire che qualcosa di orribile sarebbe accaduto, ma nulla poteva prepararci a vederlo così distrutto e disperato (la resa in CGI è incredibile), e dopo tre stagioni finalmente realizziamo che questo è il grande tradimento di cui Lyra si sarebbe resa colpevole, non verso Roger, ma verso sé stessa.

I lamenti di Pan che tenta di spingersi oltre il molo sono troppo da sopportare e le urla agonizzanti di Lyra mentre si allontana sulla barca sono il segnale che ormai è troppo tardi: il passaggio dall’infanzia all’adolescenza è lacerante, ma la perdita dell’innocenza è necessaria per poter crescere, e se davvero Will e Lyra riusciranno a fuggire dalla Terra della Morte, nulla sarà più come prima di questo strappo. 

Con questo colpo di scena dolorosissimo si chiude la prima metà della stagione, sempre più orientata verso l'approfondimento dei personaggi piuttosto che sull’aspetto fantasy. Però vedere un animale che soffre, che colpo basso His Dark Materials, complimenti. 

E voi vi siete commossi guardando il quarto episodio? Commentate se avete un abbonamento a BadTaste+

L’ultima stagione di His Dark Materials – Queste Oscure Materie va in onda in esclusiva su Sky Atlantic e in streaming su NOW ogni mercoledì. Trovate tutte le notizie sulla serie nella nostra scheda

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