His Dark Materials – Queste Oscure Materie 3x03 “La Navicella Telecinetica”: la recensione

Il terzo episodio di His Dark Materials 3 si affida alle performance di James McAvoy e Ruth Wilson, che rubano letteralmente la scena

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Spoiler Alert

La recensione del terzo episodio della terza stagione di His Dark Materials, disponibile su Sky e in streaming su NOW

Del buon vecchio coinvolgimento romantico (per dirla in gergo fandom, shipping) ha il potere di rendere appassionante qualsiasi serie tv, ed è quello che sta succedendo con His Dark Materials. Il cuore pulsante dell’episodio risiede principalmente in due nuclei emotivi: il ricongiungimento fra Lord Asriel e Marisa Coulter e quello fra Will e Lyra. Ed uno ruba decisamente la scena all’altro. 

Chi afferma di non avere un debole per le storie d’amore destinate a fallire mente sapendo di mentire. Nelle parole di Asriel la sua ex amante è “infima e ferocemente intelligente”, mentre lui è un uomo che crede di avere il controllo su tutto: insieme formano una miscela esplosiva (e tossica) da cui è però impossibile distogliere lo sguardo. 

È raro che tra due attori si instauri una chimica così irresistibile, e l’aver aspettato tre stagioni per mettere Ruth Wilson e James McAvoy nella stessa stanza è un crimine incomprensibile (online c’è già una petizione per uno spin-off, invitiamo tutti a firmarla). I due riescono a portare sullo schermo una relazione fatta di amore, odio, ammirazione, rancore, frustrazione e desiderio, e tutto nel giro di un paio di scene. 

Entrambi sanno esattamente quali tasti premere per ferirsi a vicenda, che sia fare leva sul ritrovato senso materno di lei o ridicolizzare l’egocentrismo di lui. Dopo essere stato misterioso per stagioni, ora i veri desideri di Lord Asriel sono chiari: nonostante la sua smisurata hybris ciò di cui ha più bisogno è l’adorazione di questa donna e non sopporta che lei abbia scelto di amare Lyra anziché lui (sarà per questo che continua a punirla negandole il suo affetto). 

Marisa al contrario è salda e decisa, e lo dimostra la facilità con cui attiva la Navicella Telecinetica: tra i due non sarà lei a versare lacrime per una relazione ormai finita e non sarà lei a piegarsi ad essere qualcosa che non è solo per compiacere un uomo invidioso della sua stessa figlia. 

Da un amore impossibile alla speranza per uno che sta nascendo: Will e Lyra si riconnettono dopo essere stati a lungo separati e tra loro c’è imbarazzo, dolcezza, orgoglio ed ingenuità. Se confrontiamo i due segmenti ci rendiamo conto che dove gli adulti mentono, sono meschini e pieni di risentimento, i giovani sono onesti, litigano e si confrontano. La maturità emotiva non dipende dall’età dopotutto, e l’intesa fra Dafne Keen e Amir Wilson non sarà elettrica ma è adorabile. 

Crescendo le emozioni diventano complesse e due idee opposte possono essere vere allo stesso tempo: Will è diviso fra la lealtà verso l’amica e le aspettative del padre, mentre per quanto siano impossibili da perdonare, ci sarà sempre una parte di Lyra che bramerà l’amore dei genitori. “Se dubiti è perché hai un cuore […] Le persone malvagie non dubitano […] Le brave persone dubitano perché non sanno quale strada imboccare”. Sono i regimi totalitari a basarsi su dogmi assoluti e lo dimostra la scena in cui il dæmon di Padre MacPhail lo incita a non dubitare mai di sé stesso.

Le incursioni al Magisterium, seppure necessarie ai fini narrativi, intaccano il ritmo e lo slancio del racconto, così come affidare un paio di battute a vari personaggi senza caratterizzarli realmente (i Gallivespiani su tutti o Balthamos che riappare a caso). Al di fuori delle due trame principali tutto viene percepito come una parentesi anche se non dovrebbe esserlo. Parliamo ovviamente di Mary Malone: nella stagione scorsa si è speso molto tempo a delineare il suo personaggio, mentre adesso tutto ciò che la riguarda sembra essere trascurabile, riempitivo e soprattutto meno urgente.

Il pep talk di Lyra “sempre Linguargentina” (le sue doti persuasive la rendono la degna figlia dei suoi genitori) convince l'Orso Iorek a riparare la Lama, ma per esigenze di budget non vediamo il Re dei panserbjørn in versione fabbro (sarebbe stato anche piuttosto surreale in verità). Ciò che vediamo è Will in versione Jedi che riesce a ritrovare l’equilibrio in Lyra, segno che i suoi sentimenti stanno cambiando e che per lei sarebbe disposto ad andare perfino all’inferno. Letteralmente. Chi continua ad essere titubante e spaventato è il dæmon di Lyra Pan“qualunque cosa accada, noi saremo insieme” le dice ad inizio episodio. Ma forse un viaggio nella Terra della Morte potrebbe essere troppo anche per loro due. 

Arrivati al terzo episodio, in originale The Intention Craft, la serie dimostra finalmente, perdonate il gioco di parole, le sue vere intenzioni: lasciare spazio ai volti e ai corpi dei protagonisti ed affidarsi completamente alla bravura degli interpreti. È con questa formula che His Dark Materials dà il meglio di sé, e per questo le si perdona anche qualche piccola (o grande) sbavatura. 

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L’ultima stagione di His Dark Materials – Queste Oscure Materie va in onda ogni mercoledì in esclusiva su Sky Atlantic e in streaming su NOWTrovate tutte le notizie sulla serie nella nostra scheda

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