His Dark Materials - Queste oscure materie 2x07 "Æsahættr": la recensione
Un'affrettata e densa chiusura di stagione per His Dark Materials, che prepara il terreno per l'ultima stagione
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La seconda stagione di His Dark Materials si conclude così, con varie tragedie più o meno avvertite dallo spettatore e con una guerra all'orizzonte. Sicuramente è stata una stagione migliore rispetto alla precedente. Meno bloccata, con più ritmo, capace di comunicare meglio il senso di urgenza della vicenda raccontata. Non così ricca o trascinante quanto i temi o il contenuto avrebbero meritato, ma migliore. Il settimo episodio della stagione presenta quella convergenza che era stata fatta intuire negli episodi precedenti. Alcune storyline ci ripagano, altre meno, ma al termine di questo percorso possiamo dire di apprezzare di più il viaggio di Lyra.
Questo è vero tanto per Lyra quanto per Will. Lyra è entrata nel portale per ritrovare Asriel e fare giustizia per Roger (a proposito, c'è una scena dopo i titoli di coda), ma il suo conflitto principale al momento è con la madre. Marisa Coulter alla fine riesce ad arrivare sul posto e a rapire Lyra. Ogni altro scontro è rimandato alla terza stagione, ma quest'anno il percorso di entrambe le ha portate ad emanciparsi (e questo è già curioso di suo), ma anche a scegliere soluzioni diverse per il loro cammino.
La scrittura di Jack Thorne non ha mai utilizzato particolari cliffhanger o scene ad effetto per chiudere gli episodi o per anticipare la sigla, preferendo anticiparle. Una scelta strana che si ripete qui, con l'unica scena della serie in cui vediamo Asriel (James McAvoy) parlare con gli angeli per convincerli a schierarsi nella sua guerra contro l'Autorità divina. Tutto questo nello scontro assoluto tra destino e libera scelta (che in una serie che ha insistito tanto sulle profezie è dire tanto). Quanto di tutto questo sia arrivato allo spettatore non-lettore è difficile dirlo, così come capire quanto eventualmente sia da imputare alla serie tv.