Hilda (seconda stagione): la recensione
Che meraviglia il mondo di Hilda, dolce senza essere stucchevole, puro senza essere ingenuo
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Che meraviglia il mondo di Hilda. Dolce senza essere stucchevole, puro senza essere ingenuo. Tutte caratteristiche che si ripetono nella seconda stagione della serie tv animata, arrivata su Netflix. Il mondo di Hilda e delle creature fantastiche che vivono nella città di Trollberg si ripresenta più ricco, un po' più complesso, sempre adorabile. Questi tredici episodi sono la conferma della bontà dell'adattamento tratto dai fumetti di Luke Pearson, che vivono una nuova vita nelle storie della serie animata.
La storia rimane quella, molto episodica, della piccola Hilda, dei suoi amici, umani e non, e delle persone che vivono nella città di Trollberg. Nella scorsa stagione la piccola e curiosa bambina doveva lasciare la sua casa distante dalla città per abituarsi a spazi e ritmi che erano inusuali per lei. Qui invece non solo la vediamo perfettamente abituata e calata nel nuovo ambiente, ma scopriamo – o abbiamo la conferma – che Trollberg è tutt'altro che immune al mondo magico. Nonostante le mura che tengono lontani i pericoli e l'ignoto, ad ogni angolo può trovarsi un passaggio magico, verso nuove e straordinarie possibilità.Perfetto per i bambini, Hilda conquista facilmente anche il cuore dei grandi. C'è una dolcezza palpabile in queste storie, una piacevolezza rassicurante in queste storie in cui appaiono elfi, cervolpi, troll (ma tanto stilizzati e carini), spiritelli, streghe. Le ambientazioni ricche e calde racchiudono tutte queste storie, e creano l'atmosfera perfetta per questa fiaba urbana. Hilda non ha quella complessità di temi o scrittura che abbiamo visto in Steven Universe, eppure alle volte potremo vedere sui volti dei personaggi quello stesso imbarazzo così umano. Qualcosa che ci suggerisce che c'è o ci potrebbe essere sempre qualcosa di più profondo nelle loro caratterizzazioni.
Comunque la serie è tutt'altro che priva di temi. Parla di rispetto, curiosità, incontro con il diverso, paura del giudizio altrui. Lo fa con garbo e leggerezza, ed è difficile non volerle sinceramente bene. Anche questa serie non può far altro che infine gettare là qualche spunto per una storia più complessa, addirittura con un cliffhanger che promette l'arrivo di una terza stagione. Ma saranno soprattutto i tanti momenti teneri quelli che ricorderemo.