Hilda e il Troll, la recensione
Hilda è una bambina curiosa, che si imbatte un giorno in una misteriosa roccia roll...
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Hilda e il Troll è sì un fumetto per la suddivisione in vignette delle tavole e l'utilizzo dei balloon, ma la struttura del racconto e lo stile lo avvicinano molto a un libro illustrato per bambini. Da lettori di fumetti non fate paragoni con altri volumi a fumetti, perché il prezzo potrebbe far storcere il naso, soprattutto a fronte di sole 24 pagine di fumetto. Si tratta infatti di un prodotto che fa parte della nuova collana Ba-bao, che BAO Publishing dedica ai prodotti destinati all'infanzia, all'apparenza semplici ma confezionati con una grande cura.
Il tratto di Luke Pearson rappresenta un mondo incantato con una dolcezza e una sintesi grafica fuori dal comune, con uno stile che ricorda Tove Jansson (autrice dei Moomin); questa sensazione deriva da uno studio del folklore scandinavo, poi rappresentato sotto forma di paesaggi desolati e con particolari bizzarri.
Anche la storia è sicuramente raccontata in modo inusuale, con molti elementi fantastici e non spiegati completamente, il cui significato e funzionamento sono lasciati alla fantasia dei piccoli lettori.
Hilda è una protagonista buffa, che con la sua curiosità e la sua visione del mondo è in grado di catturare l'immaginazione dei bambini. L'autore è considerato un astro nascente, chiamato a disegnare per il New Yorker e per alcuni storyboard della serie animata Adventure Time. Ma il suo principale impegno sono le nuove avventure di Hilda: Hilda e il Gigante di Mezzanotte arriva proprio in questi giorni sugli scaffali italiani, mentre un terzo volume è previsto per l'autunno.