Herzog Incontra Gorbaciov, la recensione
Il documentario-intervista in cui Werner Herzog Incontra Gorbaciov è un atto d'amore così smaccato da inficiare tutta la riuscita dell'operazione
Herzog Incontra Gorbaciov, la recensione
Werner Herzog non ci prova nemmeno a nascondere l’emozione e l’eccitazione di intervistare Gorbaciov.
È qualcosa di molto inusuale per Werner Herzog, fallire un’intervista per eccesso di zelo, eccesso di amore, pensare un documentario per celebrare invece che per indagare. La sua storia della fine del comunismo e dell’ascesa contemporanea di Gorbaciov è lineare e realizzata incrociando da una parte la sua voce fuoricampo con filmati di repertorio (che vanno dalla nascita fino alla caduta del leader), e dall’altra l’intervista in cui non tutto va per il verso giusto ma, nonostante gli inciampi, Gorbaciov riesce a risultare noioso e ininfluente sulle idee che abbiamo riguardo gli eventi e il personaggio.
Dal regista che più di tutti ci ha abituato ad un cinema dalla schiena drittissima, fatto di imprese audaci, personaggi grandiosi e una documentazione contaminata con il falso ma mai ruffiana, arriva ora questo film innamorato, che ha gli occhi a forma di cuore e dimentica i suoi principi per celebrare Gorbaciov con regali, complimenti e tanti sorrisi.
Dentro, per chi cercasse qualcosa di interessante non tanto sulla storia ma sulla condizione umana, c’è pochissimo.