Heroes Reborn 1x04 "The Needs of the Many": la recensione

Episodio molto deludente per Heroes Reborn, che si priva di qualunque tensione o coinvolgimento

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Spoiler Alert
Sembra incredibile che un episodio che si apre con un grave incidente d'auto e si chiude con un suicidio possa essere spassoso. E invece Heroes Reborn riesce nel miracolo. Ci mette tutto se stesso, impegna ogni situazione, ogni singola linea di dialogo in questo obiettivo e infine lo raggiunge. Con una certa soddisfazione da parte nostra, che finora eravamo un po' scombussolati dal salto temporale, dalla trama e dai nuovi personaggi, e finalmente possiamo dare una giusta interpretazione di questo sequel-amarcord partorito fuori tempo massimo dalla mente di Tim Kring. Il tutto al grido di "forget the past. Save the future".Sembra incredibile che un episodio che si apre con un grave incidente d'auto e si chiude con un suicidio possa essere spassoso

La voce narrante di Mohinder apre e chiude questo circolo di eventi slegati, sconclusionati, seriosi quel tanto che basta, ma sempre pronti a fare un passo indietro e ricordarci la giostra sulla quale siamo saliti. Il primo giro è del giovane e sempre accigliato Tommy (questo simil-Freddie Highmore meriterebbe un palcoscenico migliore), che ha la buona idea di trasportare direttamente sua madre dal luogo dell'incidente all'ospedale. Buon per lei che abbia calcolato bene le coordinate, evitando di farla apparire a mezz'aria, o in mezzo alla gente oppure, non sia mai, all'interno di una colonna dell'edificio. Ma è più o meno lo stesso grado di credibilità e gestione del potere riservato alla ragazza virtuale o a Harris e i suoi cloni, quindi va bene così. E comunque ci sono cose più importanti a cui pensare, come ad esempio il fatto che la donna necessita di una donazione di sangue, e quindi Tommy si offre volontario perché ha maggiori possibilità di essere compatibile. Non lo è e si mette nei guai inutilmente con il governo, quindi c'è una salto alla banca del sangue che dura circa un secondo, e poi la fuga precipitosa.

Inspiegabile e impossibile da contestualizzare tutto lo scenario nell'Artico. Donne invisibili musulmane che osservano una strana aurora mentre altre resuscitano un numero ridicolo di farfalle congelate, quindi accoppano un tipo che le scopre mentre fanno crescere un albero in CGI. A quel punto il fenomeno misterioso si diffonde per il mondo e viene percepito da tutti i protagonisti, che per fortuna in quel momento si trovano tutti in una posizione ideale per osservarlo. Deal with it. Scopriamo intanto che intrufolarsi nella sede della Renautas è molto più semplice di quello che sembra: basta entrare nell'atrio – anche in questo caso nessuno in giro – e bloccare le guardie, polverizzare con un estintore tre Harris clonati, e il gioco è fatto mentre entriamo nella sala "minority report". Praticamente tra Noah e Molly va in scena il dialogo della scorsa settimana, con la donna che non ne vuole sapere di essere salvata e, per avere l'ultima parola sulla questione, si spara.

Erica non la prende per nulla bene, soprattutto perché scopre che sua figlia Taylor l'ha tradita. E ancora non sa che Miko e Ren sono partiti da Tokyo per andare a riprendersi la katana, organizzando per l'occasione un grande raduno tramite Twitch, perché a quanto pare Ren è un gamer talmente famoso da poter organizzare raduni dall'altra parte dell'oceano con breve preavviso. Doccia freddissima intanto per Joanne, che nel momento in cui scopre che uccidere EVO la diverte tantissimo, realizza che anche il marito è uno di loro. Quendo lui le rivela la verità in macchina, lei reagisce istintivamente: scende dal mezzo e si incammina verso il nulla. Quando scopre che si trova a circa 20 km dal più vicino centro abitato è troppo tardi: si vergogna a tornare indietro e quindi continua a camminare come se niente fosse.

Ok, magari l'ultima no. Ma tutto il resto degli eventi descritti è indice della superficialità di scrittura che accompagna la stagione. C'è uno sforzo quasi incomprensibile nel fare a pezzi la serietà di qualunque momento, azzerando coinvolgimento e verosimiglianza, spogliando ogni scena di qualunque tensione. Come in un dialogo surreale tra Taylor e Erica che sembra uscire di peso da quei momenti assurdi in Smallville in cui Clark piombava nella villa dei Luthor per chiedere spiegazioni e Lex gli rispondeva citando chissà quale aneddoto su Churchill o Napoleone mentre sorseggiava un brandy.

Questa settimana The Leftovers ha esordito con un episodio incomprensibile come buona parte delle cose di questa puntata, ma completamente opposto come esecuzione. Il problema allora non è "non spiegare", il problema è buttare lì svogliatamente l'evento, sperando che sorprenda. Come la scena dell'aurora (quanti momenti corali di questo tipo ha costruito Sense8?), che dovrebbe essere un segmento evocativo, straordinario, quasi epico a modo suo, e invece non lascia niente.

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