Helstrom: la recensione
Il funerale della Marvel Television è celebrato con lentezza, Helstrom è uno degli ultimi progetti
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Il funerale della Marvel Television è celebrato con lentezza. La divisione è stata chiusa nel 2019, ma da allora continuano ad arrivare con il contagocce gli ultimi barlumi dei loro progetti. Helstrom faceva parte di un progetto più grande che lo avrebbe visto legato a Ghost Rider, quello interpretato da Gabriel Luna e introdotto in Agents of SHIELD. Tuttavia la serie sul teschio infuocato è stata cancellata prima dell'inizio dei lavori, e lo stesso Helstrom ha subito la stessa sorte dopo appena una stagione. Una decisione sulla quale al di là di tutto non hanno pesato i meriti o demeriti dello show, ma semplicemente le questioni strutturali alla Marvel. Certo, Helstrom difficilmente verrà rimpianto.
Di per sé Helstrom non è una serie mediocre, ma è difficile trovare alcun merito particolare in questa serie troppo superficiale rispetto alla storia trattata. Dopo qualche sussulto nel primo episodio, tutto l'intreccio ruota in cerchio intorno agli stessi concetti e non si sposta troppo da lì. I toni sono scurissimi, i dialoghi sofferti, ma non c'è una scena in cui la serie riesca a lasciare il segno. Daimon Helstrom è un protagonista troppo superficiale, mentre va sicuramente meglio con la Ana di Sydney Lemmons, anche grazie all'interprete. Tuttavia è sempre un po' poco per una serie che non è avara di comprimari, ma non ha molto da fare con loro. C'è Victoria Helstrom – madre dei due – interpretata da Elizabeth Marvel, Caretaker (personaggio che nel film del 2007 di Ghost Rider era interpretato da Sam Elliot) interpretato da Robert Wisdom, e Gabriella Rossetti, agente del Vaticano che si avvicinerà ai due protagonisti.