Hello Tomorrow! (Stagione 1): la recensione dei primi tre episodi

I primi tre episodi di Hello Tomorrow! raccontano di un retro futuro plausibile, in cui verità e bugie sono due facce della stessa medaglia

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Hello Tomorrow! la recensione in anteprima dei primi tre episodi della stagione 1, disponibili su Apple TV+ dal 17 febbraio.

Hello Tomorrow! comincia silenziosamente, in un drive-in all'apparenza normale, se non fosse che è servito da un cameriere robot. Un cinquantenne deluso dalla propria vita viene avvicinato da Jack, un elegante imbonitore che, con poche semplici frasi, è destinato a cambiargli per sempre la vita.

La nuova serie retro-futuristica di Amit Bhalla e Lucas Jansen debutterà su Apple TV+ questo venerdì, 17 febbraio, con i suoi primi tre episodi, per poi proseguire con il rilascio settimanale fino al primo di aprile. Dieci episodi che ci metteranno alle spalle di Jack, interpretato da un energetico Billy Crudup, e della sua squadra di instancabili venditori.

La trama di Hello Tomorrow!

Ci troviamo in un retro-futuro non meglio precisato, in cui la tecnologia ha fatto abbastanza passi avanti da permettere alle auto di volare, da scaldare da sola i pop-corn e a quanto pare, perfino per mandare le famiglie sulla luna. Jack (Crudup) è un agente immobiliare di successo, dalla grande parlantina e capace di convincere con poche parole il suo interlocutore ad acquistare casa. Come miglior agente immobiliare della Brightside, Jack è al comando di una squadra di altri imbonitori, forse meno bravi di lui, ma con una vita piena di problemi da affrontare. L'obiettivo della Brightside è permettere ai clienti di cambiare vita e trasferirsi sulla luna. Per quello Jack e soci viaggiano di città in città degli Stati uniti per assicurarsi la felicità di chi li incrocia sul proprio cammino.

Tra gli altri membri della squadra, troviamo l'infaticabile segretaria Shirley (Hannefah Wood), l'indebitato Eddie (Hank Azari) e l'insicuro Herb (Dewshane Williams), le cui sotto trame si annoderanno irreparabilmente attorno alle giornate di Jack.
Tra luci ed ombre sempre più evidenti, Jack deciderà di accogliere un nuovo membro nella squadra: il giovanissimo Joey (Nicholas Podany), a cui è molto più legato di quanto vuole far credere.

Ma quanto di quello che racconta Jack è vero? C'è un lato oscuro nella Brightside, e man mano che i primi episodi scorrono a schermo, ci sarà sempre più chiaro che non tutto quello che viene detto dal sempre solare agente immobiliare corrisponde a verità.

Una linea sottile tra bugie e verità

Senza fare spoiler su quanto visto nei primi tre episodi, il punto forte dell'inizio di Hello Tomorrow! è proprio questa altalena tra verità e bugia, sempre più sbilanciato verso uno o l'altro piatto. Se Jack racconta un aneddoto, entro la fine dell'episodio ci viene mostrato un retroscena che ci riporta irrimediabilmente coi piedi per terra. E durante gli episodi ci si continua a chiedere se Jack crede davvero in quello che dice o se nasconde qualcosa.

Gli autori sono riusciti a trasmettere questo bilanciamento anche nelle scenografie e negli oggetti di scena. Hello Tomorrow! gioca molto con quanto è futuristico il presente dei protagonisti, dalle musiche fortemente del dopoguerra, a macchine volanti capaci di stuzzicare gli amanti della scienza. Ci troviamo di fronte a un dramedy convincente e che potrebbe riservare più di qualche sorpresa, a patto che rispetti quanto mostrato nei primi episodi. Al momento non sappiamo infatti se quest'illusione tra verità e bugie continuerà a essere così dirompente nel resto di questa prima stagione, o se il castello di carte della Brightside crollerà irrimediabilmente su se stesso.

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