Hellnoir 1 - 4, la recensione
Hellnoir, terza miniserie edita da Sergio Bonelli Editore, si distingue dalle precedenti soprattutto per la grande originalità della storia
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
Hellnoir, terza miniserie edita da Sergio Bonelli Editore, si distingue dalle precedenti non solo per la sua durata (quattro albi invece di tre), ma anche per la grande originalità della storia. Non a caso, gli autori sono di prima grandezza: Pasquale Ruju e Giovanni Freghieri. Le due colonne di Dylan Dog ci portano per mano lungo i vicoli oscuri e tentacolari di una metropoli insolita, ultraterrena, il cui nome dà il titolo al fumetto. È l'oltretomba per tutti coloro che sono stati falciati da una morte violenta, come il protagonista: Melvin Soul.
Soul era un detective prima della sua prematura dipartita e lo è ancora. Per un inspiegabile motivo, forse l'amore profondo che nutre verso la figlia Cassie (un brillante ispettore della polizia di Chicago) riesce ancora a comunicare con lei. Proprio per aiutarla su una particolare indagine, si mette a investigare sul conto di individui molto pericolosi. Le due piste si intersecano. Nel mondo reale, la giovane vuole far luce sull'assassinio della figlia di un influente senatore, probabilmente per un sacrificio rituale. In quella di Melvin, l'uomo deve scoprire quale demone potrebbe celarsi dietro l'uccisione della ragazza. A intricare la trama si aggiunge l'affascinante, austera daem Kyra, promessa sposa di uno degli esseri più potenti di Hellnoir. Il Nostro è pronto a giocarsi la sua seconda vita per aiutare sua figlia.
A supportare lo scrittore sardo contribuiscono le fondamentali tavole di Freghieri, che opta per due stili diversi con cui distinguere visivamente le altrettante dimensioni descritte nella vicenda. Con il suo tratto personale, elegante e ben noto al pubblico dell'Indagatore dell'Incubo, illustra le sequenze dedicate a Cassie, mentre per quanto riguarda Melvin opta per una straordinaria dimostrazione di contrasti di bianco e nero in cui le figure appaiono meno nette ma estremamente efficaci, aumentando così l'effetto crepuscolare e sinistro di quel luogo remoto e spaventoso.
Hellnoir è in sintesi un'opera intrigante in cui emergono tutte le qualità della penna e della matita che l'hanno confezionata, una delle migliori prove non solo di questa collana ma anche dei passati Romanzi a Fumetti Bonelli.