Esce l'8 ottobre il fanta-horror ispirato dal classico fumetto nato nel 1994 dalla mente di Mike Mignola. Un film interessante per gli appassionati, estremamente autoironico, ma non propriamente 'necessario'...
Ha rifiutato la direzione di sequels di successo come
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban (poi diretto dal suo amico Alfonso Cuaron) e l’atteso
Blade: Trinity, dopo aver firmato l’episodio precedente,
Blade II, per realizzare il sogno della sua vita: è Guillermo del Toro, regista messicano che dopo aver lavorato nel campo del
makeup per diversi anni ed essersi poi dedicato al cinema horror, arriva nelle sale italiane l’8 ottobre con Hellboy, il fanta-horror tratto dal fumetto di Mike Mignola. Per chi non lo sapesse, ha già firmato per un sequel, attualmente in pre-produzione e in uscita nel 2006. Strano, visto che questo primo episodio non è andato niente bene nei cinema. Costato (tra budget e marketing) quasi cento milioni di dollari, finora ne ha raccolti solo un’ottantina in giro per il mondo, pur avendo impressionato gli USA come terzo migliore incasso giornaliero nel mese di Aprile.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, i nazisti tentano di aprire un cancello tra la Terra e una zona dell’universo abitata da sette demoni. Dispersi dagli americani, riescono però a far arrivare sulla Pianeta una scimmietta rossa cornuta e fornita di un braccio in roccia: verrà soprannominata Hellboy dai soldati americani che la adotteranno. Sessant’anni dopo, Hellboy e altri due ‘mostri’ (Abe Sapiens e Liz, della quale è follemente innamorato) si occupano, per conto del Governo, di sorvegliare la Nazione e proteggerla da invasioni soprannaturali. Quando da un museo fanno la comparsa strane creature mostruose (guidate nientemeno che da Rasputin) che iniziano a riprodursi, è compito di questa squadra speciale scoprire da dove vengono e cosa vogliono ottenere..
Molto ben curato nei trucchi e negli effetti visivi (che il regista ha cercato di evitare il più possibile), Hellboy non è certo il tipico comic-movie. Trattandosi di un fanta-horror, è praticamente un film di genere - ma è comunque concepito con ampio respiro, e il grosso budget lo conferma. Sceneggiatura e protagonisti non possono che essere estremamente inverosimili, e sembra che Del Toro abbia voluto
acuire, più che stemperare, questa caratteristica. Gli ambienti molto gotici e la fotografia spesso contrastata e monocromatica sono un buon esempio di questo approccio. Non mancano chiaramente momenti di debolezza, come accade fin troppo spesso nelle grosse produzioni odierne, ma come solido aggregante Hellboy ha l’
autoironia, che pervade la pellicola dall’inizio alla fine. E d’altronde come gestire un ‘anti-hulk’ come il protagonista, Hellboy appunto, demone rossastro privo di corna, amante dei gattini, che viene pestato per tutto il film? Non certo prendendolo sul serio. E’ così allora che troviamo diversi
siparietti comici, molta ironia soprattutto sui comic-movies, e qualche citazione horror (tra cui l’immancabile Alien). Certo, non aggiunge un bel niente alla Storia del Cinema, e forse può essere considerato un prodotto marginale di una Hollywood che sfrutta il più possibile un genere, quello dei film tratti dai fumetti, che porta una marea di soldi. Soprattutto, interesserà principalmente gli appassionati del fumetto o di questo tipo di cinema. Chi ama questo genere, quindi, non se lo perderà , ricordandosi che il modo migliore per godersi questo film è stare al gioco e non prenderlo troppo sul serio.
Merita una menzione l’
interessante colonna sonora, opera dell’italianissimo (e attivissimo) Marco Beltrami (autore anche delle belle musiche di
I, Robot, in uscita da noi il 22 ottobre).
Voto: 6,5/10
Andrea F Berni - pungolo