Hell on Wheels 1x08 "Derailed": il commento
Lo scontro tra i Cheyenne e gli uomini della ferrovia porta al riscatto di alcuni personaggi e al declino di altri...
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Ormai in vista del traguardo della prima stagione, Hell on Wheels traccia idealmente un solco profondo tra una prima parte di stagione più incentrata sullo sviluppo dei caratteri, ed una seconda finale in cui il senso di necessità storica comincia inesorabilmente ad imporsi sulle vicende individuali dei protagonisti. Lo scontro di civiltà è infine giunto, con la distruzione di quella fragilissima tregua che fino ad ora aveva guidato i rapporti tra i Cheyenne e gli uomini bianchi della ferrovia, e si tratta di uno scontro che porterà via con sè, insieme ovviamente alla pace, anche una serie di equilibri interni ai personaggi, destabilizzandone alcuni e costringendo altri a rinnovarsi e reinventarsi alla luce della nuova condizione che si è creata. In alcuni casi la capacità degli autori di giocare con le proprie creature, sempre alla ricerca di un posto nel nuovo mondo e di nuove opportunità, si è rivelata vincente, ma non sempre.
A proposito di Lily Bell, il cambiamento maggiore spetta a lei: la donna, tagliando ogni residuo contatto con le comodità della sua vita passata, ha deciso di staccarsi da Durant e di andare a vivere in mezzo al fango nell'accampamento infernale. Quello che viene fuori da tutto ciò è un affresco fatto di persone meschine, imperfette, ma profondamente umane, come lo Svedese che, da enigmatico e pericoloso personaggio al soldo di Durant, si è rivelato un misero approfittatore, un uomo inadeguato e, dopo averlo visto subire i colpi di Bohannon a inizio episodio, anche molto debole.