Hell on Wheels 1x07 "Revelations": il commento

Mettendo in scena l'episodio con maggiore azione e tensione della stagione, Hell on Wheels continua a superarsi...

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Fresco di rinnovo per la seconda stagione, Hell on Wheels si congeda dagli spettatori per la breve pausa natalizia (l'ottava puntata andrà in onda il 1° gennaio) con un episodio tra i migliori andati in onda fino ad ora. Messi da parte i moltissimi comprimari della serie, i riflettori sono stavolta puntati esclusivamente sui quattro protagonisti principali, con due sottotrame che, scorrendo parallelamente per tutta la puntata, vanno a chiudere quelle parentesi aperte nel precedente appuntamento.

Dopo una bella cold open che vede un Elam Ferguson bambino come protagonista, la storia riprende da dove si era interrotta bruscamente: l'uomo di colore è vittima della furia di Toole e degli altri irlandesi, che lo trascinano via dalla prostituta Eva per poterlo impiccare. E' la stessa donna ad avvertire Cullen Bohannon il quale, dopo aver in un primo momento delegato allo Svedese il compito di gestire la sicurezza, ripaga finalmente il proprio debito con Ferguson salvandolo dalla forca. L'unica soluzione a questo punto per i due è la fuga dall'accampamento, verso i boschi e con alle costole i carnefici dell'ex schiavo. E' tempo di rivelazioni e insegnamenti tra i due, con Cullen che finalmente apre uno spiraglio sul suo oscuro passato rivelando di come avesse liberato gli schiavi prima della guerra e di come l'influenza di sua moglie lo abbia aiutato a rapportarsi con la gente più debole. Nel frattempo Elam fa un altro passo sulla lunga strada per la libertà e l'emancipazione, imparando a sparare per poter difendere ciò che solo a parole gli è riconosciuto. Giunti al momento dello scontro finale, i due sapranno imporsi, uccidendo tutti i loro avversari senza mostrare alcuna pietà nemmeno in punto di morte.

Nel frattempo Durant e Lily Bell viaggiano verso Chicago per obiettivi diversi ma accomunati da un elemento: la chiusura dei conti con una parte del loro passato. Il "leone", apparso in gabbia nella scorsa puntata, si risveglia e torna a ruggire, mettendo in scacco con una truffa il senatore Crane che aveva provato a ricattarlo. Intanto la fanciulla dai capelli d'oro compie il passo decisivo verso la rottura totale con quel mondo di agiatezze nel quale è cresciuta, reclamando con forza di fronte ad alcune sue pari il proprio ruolo e la propria determinazione nell'affrontare con il defunto marito Robert la minaccia degli indiani. Infine i due torneranno insieme verso l'accampamento, ormai riconosciuto come il loro "ambiente naturale" e nuova casa.

Rivelandosi come la puntata con il maggior tasso di azione e soprattutto di tensione, l'episodio mette in primo piano ancora una volta i protagonisti e le loro motivazioni di fronte al tutto: davanti all'ambientazione storica, alle tensioni sociali ed economiche che permeano il contesto, di fronte alla costruzione stessa della ferrovia. Il risultato restituisce come al solito delle personalità sempre più vive, vere e a tutto tondo, forse non sempre assistite da una scrittura all'altezza delle aspettative, ma che possono comunque contare su un cast di primo livello, finora tra i più grandi punti a favore della serie.

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