Hell on Wheels 1x06 "Pride, Pomp and Circumstance": il commento

Un'altra buona puntata per Hell on Wheels, con il racconto del confronto e dello scontro tra due civiltà...

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Lo scontro di civiltà anticipato nelle scorse settimane, una delle tante tematiche portate avanti nelle prime puntate di Hell on Wheels, si concretizza con l'incontro tra due mondi: quello degli indiani Cheyenne, abitanti originari delle sconfinate praterie del Midwest, e quello dell'uomo bianco che, nella personificazione di Durant, minaccia di scuotere le fondamenta di questo mondo da sempre uguale a se stesso. L'elemento che porterà all'atteso concilio, al centro di questa sesta puntata della serie, è dato dall'arrivo al campo del senatore Joseph Crane, che approfitterà dell'occasione anche per riconsiderare i termini del proprio rapporto con l'imprenditore, e distaccarsi completamente dal controllo che l'uomo aveva sempre esercitato nei suoi confronti.

Vessato dai suoi vecchi sottoposti, soggetto ai ricatti di Lily Bell e incapace di instaurare un dialogo con gli indiani, per la prima volta dall'inizio della stagione, Durant appare debole e inadeguato alle proprie aspirazioni. L'uomo che ha deciso di scolpire il proprio nome nella storia come colui che è riuscito nell'impresa, e non certo come quello che ha fallito, si scopre debole e incapace, fuori posto nell'affrontare con diplomazia i problemi presentati. A ciò contribuisce senza dubbio il rapido, ma non del tutto inatteso, voltafaccia dello Svedese, che non esita a tradire il suo datore di lavoro rivelando al senatore l'importo della somma intascata illegamente da Durant sui fondi per la ferrovia. Solo il caso, come nella circostanza della sfida con i pellerossa, o l'improvvisa generosità di Lily Bell, permetteranno a Durant di riuscire a cavarsela anche stavolta, continuando a coltivare il proprio sogno di gloria. Insomma il "leone", come lui stesso si definiva nel finale del pilot, non è poi così minaccioso come sembra: in ogni caso si tratta di mancanze che contribuiscono a rendere più fallibile e umano il personaggio.

Ad uscire invece veramente sconfitti dall'incontro sono i Cheyenne. Poco importa che le argomentazioni siano esposte dal capo tribù con cognizione di causa e in maniera perfettamente condivisibile. Il progresso e il cavallo d'acciaio non possono essere arrestati, nemmeno dalle visioni di vittoria, che invece vengono prontamente smentite dai fatti nella bella scena della corsa tra il treno e l'indiano a cavallo. Il messaggio rappresentato dal superamento del primo nei confronti del secondo forse mette in scena un didascalismo che già in passato avevamo individuato, ma la scena si rivela come funzionale, emozionante e ben diretta. Unico neo: è inconcepibile la decisione di ostinarsi a far parlare tra di loro gli indiani in lingua inglese, gettando in tal modo un'ombra non indifferente su tutto lo splendido lavoro di ricostruzione sullo sfondo.

Naturalmente l'arrivo al campo dei pellerossa si rivela come occasione di maturazione, crescita o semplice cambiamento per alcuni dei tanti protagonisti. Su tutti spicca Lily Bell che, vedendo indossare ad una squaw il cappello del proprio defunto marito, si abbandona alla rabbia mettendo da parte il suo classico contegno, salvo poi essere dissuasa dal proposito di denuncia da Bohannon, in questo episodio relegato a semplice comprimario. Attraverso il confronto con la donna straniera, Lily capirà di non essere l'unica ad aver subito un grave lutto, e imparerà una profonda lezione di tolleranza che forse la predisporrà più favorevolmente a concedere le tanto desiderate mappe a Durant. Tra gli altri vi è anche il reverendo Cole, tanto solerte a garantire la pace e il dialogo quanto in difficoltà ad instaurare un rapporto di qualunque genere con la figlia ritrovata.

La chiusura della puntata non è delle migliori: una scena che rimane troppo in sospeso, che vede alcuni lavoratori del campo che per scaricare la rabbia aggrediscono Elam Ferguson, in quel momento insieme alla prostituta Eva. L'uomo viene portato fuori dalla tenda, in attesa di essere salvato da Bohannon, che così ripagherebbe il suo debito, o di finire massacrato dagli altri uomini bianchi. Un'altra buona puntata per lo show, con almeno un grande difetto segnalato ma anche con tanti piccoli pregi, non ultima una sempre migliore attenzione riservata ai protagonisti. Sperando che questa serva a garantire quegli ascolti necessari a rinnovare la serie per una seconda stagione.

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