Hell on Wheels 1x02, "Immoral Mathematics": il commento

Hell on Wheels diventa sempre più promettente: ecco il nostro commento al secondo episodio della serie della AMC...

Dal 2017 sono Web Content Specialist l'area TV del network BAD. Qui sotto trovi i miei contatti social e tutti i miei contenuti per il sito: articoli, recensioni e speciali.


Condividi

"Immoral Mathematics" si inserisce perfettamente nel solco tracciato dal pilot di Hell on Wheels, presentandosi come ideale seconda parte del primo appuntamento della serie western targata AMC e facendo sue, oltre alle ovvie tematiche e allo stile ammirato la settimana scorsa, anche la lenta gestione del ritmo narrativo. Inutile negarlo, la trama orizzontale in questo secondo episodio procede decisamente con il freno a mano tirato, relegando agli ultimi minuti gli eventi più significativi per l'evoluzione della storia. Tuttavia, e Breaking Bad, forse il prodotto migliore della AMC, ce lo ha insegnato, il giudizio favorevole o meno riguardo alla gestione del ritmo non si misura assolutamente in base alla mole di eventi che si verificano in quel determinato episodio: altri sono i fattori alla base del giudizio ed è qui che Hell on Wheels si riscatta e vince la scommessa per la seconda settimana.

Hell on WheelsL'inizio è folgorante e si richiama per certi versi al prologo della prima puntata per la crudezza delle immagini e la chiara volontà di dimostrare come la serie, almeno per il momento, non voglia farsi condizionare da buonismi e moralismi vari (The Walking Dead, sempre per restare sulla AMC, spesso ha avuto mancanze in tal senso). Se l'altra volta ad essere violata era la sacralità della chiesa, addirittura del confessionale, il crimine qui è se possibile ancora maggiore, ed si riversa sulle vittime del massacro degli indiani, violate da Durant che, per aumentare la tragicità dell'avvenimento e della testimonianza che ne verrà data, non esita a infierire sui cadaveri colpendoli con altre frecce. Non male per una scena iniziata con una fantastica ripresa, incorniciata dalla solita straordinaria fotografia del paesaggio del Midwest.

Non sarà l'ultima volta durante la puntata che, a partire da un'immagine di pace e serenità, si giungerà a scenari violentissimi e crudi. Protagonista di quest'altro momento è Lily Bell, ancora dispersa e distrutta dalle fatiche dopo aver perso suo marito Richard nell'assalto degli indiani ed essere scappata per un soffio alla morte. Il momento in questione non è molto lungo, non ha in effetti alcuna rilevanza sul piano narrativo e per tutto il tempo non viene pronunciata una sola parola, ma, per tornare al discorso iniziale, si rivela come forse la scena più memorabile di questa puntata, tanto da superare quasi per carica emotiva un'altra scena silenziosa ma carica di tensione che vedeva protagonista Cullen poco prima, o il serrato confronto finale tra due personaggi (e trovare tante scene degne di nota in appena quaranta minuti di puntata non è cosa da poco). Lily, stravolta dalle fatiche, ai piedi di un albero, ricava dei mezzi più che improvvisati e si ricuce una tremenda ferita, semplicemente. Scena dalla forte valenza simbolica perchè: sancisce il primo passo del personaggio verso quel cammino di indipendenza che lei, come altri co-protagonisti (Lily ne incontrerà un altro poco dopo) hanno evidentemente intrapreso dalla precedente puntata, e in secondo luogo perchè, così come l'abusato tema della vendetta del protagonista veniva in qualche modo riletto – spiegavamo la scorsa settimana – anche qui il ruolo che la donna si ritaglia nel west della AMC non è certo quello al quale siamo solitamente abituati. Il personaggio di Lily potrebbe riservare grosse soddisfazioni in futuro.

Dopo questa lunga parentesi, torniamo a raccontare la trama principale rilevando l'entrata in scena di Thor Gunderson, "lo Svedese" (anche se in realtà è norvegese, come tiene a sottolineare), capo della sicurezza al soldo di Durant incaricato di trovare l'assassino di Johnson. Cullen è ovviamente il principale indiziato, e finisce senza tanti complimenti sulla lista per l'impiccagione, salvo poi riuscire a liberarsi e a fuggire. Aggirandosi, anche se forse un pò troppo facilmente, per il campo, riesce infine ad entrare in contatto con Durant, sfuggendo alla forca e strappando, sostenendo in un confronto serrato di due minuti lo sguardo e le risposte dell'uomo d'affari, l'impiego del defunto Johnson, di fronte all'incredulità di Gunderson.

Mentre Lily si allontana dalla minaccia degli indiani con l'aiuto del nativo-americano rinnegato Eddie Spears e, allo stesso tempo, Cullen e Durant stabiliscono un accordo che, al momento, non possiamo assolutamente prevedere dove li porterà, osserviamo i fili della storia che, a poco a poco, si intrecciano. La prossima settimana potremo dare un giudizio ancora più completo, sperando nella terza conferma per questa storia sempre più promettente...

Continua a leggere su BadTaste