Heartbeat, la recensione

Con Heartbeat, Maria Llovet realizza un thriller appassionante che ruota attorno a una storia d'amore oscura e decadente

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Heartbeat, anteprima 01

Heartbeat è il titolo del volume proposto da Edizioni BD che raccoglie l’omonima serie limitata in cinque parti scritta e disegnata da Maria Llovet. Pubblicata originariamente negli Stati Uniti dai BOOM! Studios, l’opera rappresenta uno dei primissimi lavori dell'autrice spagnola, che nel nostro Paese è nota per Insecto, graphic novel del 2017.

Seppur non priva di incertezze, la prova della Llovet si impone sin da subito per la sua notevole componente artistica: sfogliando il cartonato è possibile apprezzare l'indubbio talento della fumettista, sublime nel regalarci tavole di indubbio pregio. Se volessimo ricercare un termine di paragone, potremmo menzionare Guido Crepax e la sua Valentina: corpi sinuosi si uniscono in una danza sensuale mentre sullo sfondo scorrono elementi ora reali, ora onirici a rendere il tutto ancora più suggestivo.

La tradizione del Fumetto europeo viene ibridata con quella orientale, generando un prodotto unico che mette in mostra il gusto e la sensibilità di un'autrice che, nonostante la giovane età (l'opera risale al 2016), dimostra già una forte personalità.

L’accattivante veste grafica accompagna la storia imperniata su Eva, studentessa di una scuola d’élite, nonostante le sue umili origini, e i suoi compagni di classe. Presa di mira dagli altri ragazzi dell’istituto e senza una famiglia alle spalle che le dia serenità, la Nostra vive in una costante condizione di disagio. Vedere Donatien bere sangue dal corpo senza vita di Amber, non fa altro che aggravare la sua situazione, conducendola in una spirale di sesso e violenza.

"Nel mostrarci il lato torbido dei rapporti umani, Heartbeat è brutale, e ci spinge a rivalutare le nostre convinzioni"La Llovet si sofferma sulle difficoltà degli adolescenti di oggi evidenziando le problematiche comunicative con i genitori e con i loro coetanei. A prima vista, Heartbeat si presenta con un thriller ben costruito e appassionante, con la caratterizzazione della protagonista affidata perlopiù ai monologhi interiori. Il vero punto di forza è però l’idea di amore che l'autrice mette in risalto: una relazione morbosa e decadente, in cui le figure coinvolte lasciano emergere il loro lato più nascosto.

Love is a losing game, cantava Amy Winehouse, e per amore Eva si gioca la sua umanità e i suoi pochi affetti per poter infrangere ogni tabù e portare avanti un percorso esplorativo della sua personalità, e dunque della sua sessualità. La ragazza timida e timorosa delle prime pagine lascia presto il posto a una figura che non fa nulla per rifuggire all'oscurità, anzi, se ne lascia avvolgere.

Proprio come fu per Insecto, il medium Fumetto diventa qui un grimaldello per scardinare i dogmi della società contemporanea e lasciare emergere il marcio che celano. Tra le tante qualità della Llovet c’è senza subbio l'onestà con la quale sviscera questioni all’apparenza intoccabili. Nel mostrarci il lato torbido dei rapporti umani, Heartbeat è brutale, e ci spinge a rivalutare le nostre convinzioni su un tema – l’amore – troppo spesso ancorato a concetti anacronistici.

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