Heart of the Sea – Le Origini di Moby Dick, la recensione del Blu-Ray Disc

La nostra recensione dell'edizione Blu-Ray Disc di Heart of the Sea - le Origini di Moby Dick di Ron Howard

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Dati Tecnici

Video: AVC (MVC per il 3D), 1080/24p (23,976), 1.78:1
Audio:
5.1 Dolby Digital: Italiano Inglese NV Spagnolo Tailandese (solo 2D quest'ultimo)
Dolby Atmos (7.1 Dolby TrueHD): Inglese
Sottotitoli: Italiano NU Inglese NU Spagnolo Svedese Norvegese Islandese Finlandese Danese Tailandese Coreano Mandarino (solo 2D gli ultimi tre)
1 disco 50gb (2 dischi per il 3D)
Region free
Amaray
Digital copy
Prodotto e distribuito da Warner Home Video.
Edizione ITALIANA disponibile nei seguenti paesi: IT, ES.

Film

1850. In cerca di ispirazioni per il suo nuovo romanzo di avventure marinaresche intitolato Moby Dick, il romanziere Herman Melville si reca nell'isola di Nantucket, per far visita all'anziano Thomas Nickerson, ultimo sopravvissuto del tragico naufragio della baleniera Essex. Benché riluttante, Nickerson gli racconta la storia della nave, salpata nel 1820 con lui come mozzo, comandata dal capitano George Pollard e dal primo ufficiale Owen Chase, della rivalità tra i due e dal viaggio ai confini della ragione che ha portato la Essex ad essere affondata da una balena bianca di proporzioni mai viste che segnò per sempre la vita dei sopravvissuti.

Il cinema firmato Ron Howard ha sempre dato il meglio di sé con le storie biografiche, con la narrazione di vicende realmente esistite

Che lo si apprezzi o meno, una cosa su cui tutti possono concordare è che il cinema firmato Ron Howard ha sempre dato il meglio di sé con le storie biografiche, con la narrazione di vicende realmente esistite. Questo perché, a differenza degli altri suoi lavori, Howard ha un'attenzione per i dettagli e per la veridicità come pochi altri suoi colleghi, ma soprattutto la capacità di trovare sempre la storia giusta, le sue tematiche preferite, all'interno di quelle stesse vicende reali e piegarle in favore dell'ottimo cinema di intrattenimento. Heart of the Sea – Le Origini di Moby Dick (il marketing italiano è veramente ingannevole...) conferma come questo genere tiri fuori il meglio del regista. Tra questi lavori, possiamo notare una sorta di filo rosso conduttore, come l'ossessione del protagonista nel raggiungere un obiettivo (la Luna per Apollo 13 ad esempio), la rivalità e lo scontro tra due forti personalità contrapposte (Frost e Nixon in Frost/Nixon o Lauda e Hunt in Rush), temi tutti presenti in Heart of the Sea, che vista la natura stessa della vicenda da cui è tratto, vengono espressi con maggiore efficacia. Il film è soprattutto lo scontro tra i due protagonisti: Owen Chase (Chris Hemsworth è a giusto merito, una vera star), un uomo nato per fare il marinaio e il baleniere, ma che per colpa delle sue origini, non riceverà mai il comando di una nave dagli armatori e George Pollard, nato da una delle grandi famiglie della marina di Nantucket, ma inesperto. Entrambi oppressi, uno dalla necessità di dimostrare per l'ennesima volta di essere il migliore baleniere e l'altro di essere degno del nome che porta. Ron Howard, sapientemente gioca tutto il film sullo scontro di queste due personalità. Come film di avventure marinaresche, Heart of the Sea punta soprattutto alla spettacolarizzazione, con sequenze emozionanti (la tempesta o la prima caccia alle balene), pur non lesinando sui dettagli e sulla veridicità dei modi e del linguaggio (specialmente nella sequenza dello scuoiamento della balena e del drenaggio del suo grasso), rendendolo un buon titolo per gli appassionati del genere, benché ovviamente siamo ben lontani dal capolavoro Master and Commander di Peter Weir. Dove il film non convince del tutto è, paradossalmente, nel suo punto cardine: lo scontro con la balena bianca e il successivo naufragio. Benché il tema di fondo sia il risveglio della coscienza umana su ciò che ha fatto alla natura (la caccia alle balene) e quindi la balena assume, in maniera assai ovvia, il simbolismo di questo concetto, Howard non è in grado di giocare di sottigliezze, ma sbatte tutto in faccia allo spettatore, che è condotto per mano in un unico punto di vista possibile e non c'è da stupirsene vista la natura di blockbuster del titolo. Grandi sequenze ad ampio respiro, ottime ricostruzioni storiche, grande cast assortito rendono Heart of the Sea una più che piacevole esperienza, ma senza eccellere mai o distinguersi, anche se considerando l'andazzo generale del cinema più mainstream dai grandi budget, un film di questo tipo è una perla rara.

Video

Heart of the Sea – Le Origini di Moby Dick approda, infine, anche nel mercato home video in quattro formati distinti: oltre al consueto formato SD in DVD, il film di Ron Howard arriva anche in formato HD in Blu-ray, sia 2D che 3D e prossimamente, previsto per la fine di maggio, arriverà l'edizione 4K Ultra HD Blu-ray, il nuovo formato recentemente introdotto. Questa recensione fa riferimento unicamente all'edizione Blu-ray 2D e non vi sarà alcun commento sull'efficacia del 3D o sui vantaggi del formato Ultra HD.
L'edizione si presenta come nel consueto stile dei prodotti Warner: edizione a disco singolo, contenente il film in HD con i contenuti speciali, con l'aggiunta del cedolino con le istruzioni e il codice per scaricare la copia digitale del film. Il tutto contenuto in una confezione amaray di tipo “ecologico” (con un impiego minore di plastica).
Il film è stato girato interamente in digitale Arri Alexa a 2.8K di risoluzione e finalizzato in un master digitale a 2K (Digital Intermediate). In un certo senso, Heart of the Sea pare essere una sorta di estensione di quanto visto in Rush, se non addirittura un'esasperazione. Oltre a condividere il protagonista e parte dei temi, il film marinaresco di Howard ne condivide la cifra stilistica: anche in questo film la caratteristica più evidente è la dominante verdastra che ingloba tutto e da al film un sapore etereo, quasi irreale. Qui, a differenza del film sulla Formula Uno, questa caratteristica si sposa meglio, vista la grande quantità di paesaggi a pelo d'acqua che ci vengono mostrati. Ad accentuare il tutto ci pensa una sorta di filtro che da una resa quasi si stesse vedendo una sorta di quadro in movimento, in particolare nelle sequenze con la caccia alle balene. La texturizzazione in generale è di alto livello, ricca di microdettaglio, sia nei primi piani porosi dei volti e nel pattern degli abiti, così come nei campi lunghi con elementi distinti e dettagliati, mai fusi con lo sfondo. Nonostante ciò, il quadro è meno incisivo di altri prodotti, ciò dovuto anche alle particolari scelte di fotografia, risultando più morbido di quanto ci si aspetterebbe. Molto buono il livello del nero, dettagliato quanto basta e mai troppo soffocante, ma la tridimensionalità è solo nella norma, senza mai stupire. La compressione in AVC è a medio bitrate, più che sufficiente a garantire trasparenza nel riprodurre le immagini. Si possono notare comunque degli sporadici segni di color banding, senza che mai diventino un problema.

Audio

La traccia originale in inglese è codificata in Dolby Atmos (Dolby True HD), mentre il doppiaggio italiano è, come sempre, in Dolby Digital a 5.1 canali e 448 kbps. Benché la traccia italiana svolga, come da copione, il suo compito, non stupisce in alcun modo, dimostrandosi semplicemente nella media. I dialoghi sono puliti ma mai troppo potenti, vagamente sporchi nelle frequenze. Gli effetti sonori non esprimono mai incisività, nonostante sia il sub che i posteriori lavorino bene nelle sequenze più concitate, dimostrando una discreta separazione e direzionalità dei canali. Funziona meglio la colonna sonora, anche se manca di profondità, come tutta la traccia. La differenza con la traccia in inglese è netta, dove in ogni sequenza sembra di stare veramente dentro il film, grazie ad una tridimensionalità ben evidente e grande potenza degli effetti, ma soprattutto grande pulizia e grande dinamica.

Extra

Sufficientemente ricco il bagaglio di contenuti speciali, nonostante ormai risultino solo un insieme di featurette piuttosto che dei veri approfondimenti, con documentari dedicati come era usuale fare ormai troppi anni fa. Si parte con un insieme di videolog di Ron Howard che racconta alcuni episodi sul set. Si passa poi ad un inserto dedicato ai due protagonisti e ai personaggi da loro interpretati. Un altro inserto è dedicato all'antico mestiere del baleniere praticato nel diciannovesimo secolo. Non può mancare, ovviamente, una featurette sugli effetti visivi digitali. Infine un interessante documentario sul ritrovamento del relitto di una baleniera nel 2008, seguono poi due gallerie di scene tagliate ed estese.

  • Ron Howard: Captain's Log

  • Intro

  • Location Scout

  • First Day of Filming

  • Into the Tank

  • Controlled Chaos

  • Out of Sea

  • Getting in Ship Shape

  • Production Wrap

  • Editorial and Score

  • Journey's End

  • Chase & Pollard: A Man of Means and a Man of Courage

  • The Hard Life of a Whaler

  • Whale Tales: Melville's Untold Story

  • Commanding the Heart of the Sea

  • Lightning Strikes Twice: The Real-Life Sequel to Moby Dick

  • Deleted Scenes

  • Extended Scenes

  • Island Montage

Conclusioni

Heart of the Sea, benché imperfetto e un po' troppo retorico, è un tipo di cinema che fa sempre piacere ritrovare, specie in un'epoca come questa assuefatta dal genere supereroico dei fumetti. Un ritorno del cinema marinaresco di sfondo storico, realizzato con dovizia, che farà piacere agli appassionati del genere, che non hanno magari eccessive pretese. L'edizione HD edita da Warner svolge bene il suo compito nel riproporre la particolare fotografia del film in alta definizione, senza difetti rilevanti nella compressione. Adeguato il comparto di contenuti speciali.

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