Head Lopper vol. 2: La Torre Cremisi, la recensione
Abbiamo recensito per voi il secondo volume di Head Lopper, opera di Andrew MacLean
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Cantami, o Diva, le gesta del prode Norgal il Mozza Teste, della sua malefica compagna Agatha la Strega Blu e della stramba compagnia che si appresta a entrare nella Torre Cremisi e affrontare sfide che potrebbero risultare letali.
Tornano le incredibili avventure del potente combattente creato da Andrew MacLean in un volume targato Panini Comics ad alto contenuto adrenalinico. Se avete avuto il piacere di leggere il precedente – sennò rimediate, sciocchi! – saprete già di cosa andremo a parlare.
L’impostazione classica del genere incontra un gusto per la narrazione moderno che rende il titolo perfettamente fruibile anche per chi non è avvezzo a questo genere di letture. In tal senso, se L’isola ovvero una piaga di bestie si è dimostrato un volume entusiasmante, con la sua ricetta fatta di epica e black humour, per il nuovo arco narrativo MacLean non si è limitato a riproporre la formula vincente ma si è cimentato in una prova che amplia i propri confini sfruttando una narrazione corale, tanto che la scena viene rubata dai comprimari.
Sebbene restiamo fortemente attratti dal carattere risoluto di Norgal, dal suo rapporto con Agatha e dalla sua incredibile forza, dall’altro non possiamo non interessarci al destino di Zhannia, al suo percorso di crescita e alla sofferenza a esso legata; allo stesso tempo, la presenza di personaggi del tutto inadatti al tipo di missione, i Fonga, porta a un'immediata empatia verso figure tutt’altro che eroiche.
Bilanciando ognuno di questi elementi e intrecciando le singole storie con un'ottima regia, MacLean ci regala uno storyarc affascinante e ricco di colpi di scena. La Torre Cremisi riesce a coinvolgere il lettore e, soprattutto, a scaldargli il cuore, con la meraviglia del primo volume che lascia il posto all’umanità di personaggi davvero ben costruiti e sviluppati, in un cambio di registro che evidenzia le enorme potenzialità di questa serie.
Come sempre, non mancano le frenetiche sequenze di scontro in cui lanciare a briglia sciolta guerrieri pericolosissimi, protagonisti di battaglie emozionanti. Il tutto è immortalato dallo stile sintetico di MacLean e dalle suggestive colorazioni di Jordie Bellaire, incisiva nell’infondere ai singoli passaggi umori e atmosfere sempre diverse e accattivanti.
[gallery type="thumbnails" columns="1" size="large" ids="242267,242268"]