Hawkeye 1x06 “Buon Natale a me!”: la recensione

Dopo sei settimane siamo giunti al finale di Hawkeye! Ecco a voi la nostra recensione dell'ultimo episodio della nuova serie Marvel

Condividi
Spoiler Alert
Hawkeye 1x06 “Buon Natale a me!”, la recensione

L’abbiamo attesa con trepidazione e, finalmente, l’ultima puntata di Hawkeye è ufficialmente disponibile per tutti su Disney+. Come potete leggere nella nostra recensione dello scorso episodio, sono molte le domande rimaste senza risposta e altrettante le situazioni da risolvere all’interno di questo ultimo capitolo dedicato a Occhio di Falco.

Saranno riusciti gli sceneggiatori a fare il miracolo e a dare un giusto peso a tutte le sottotrame della serie? 

Prima di dedicarci a questo quesito, facciamo il punto della situazione. Eleanor è in combutta con Kingpin, che a quanto pare governa la città dall’alto e gestisce numerosi traffici illegali tramite i suoi scagnozzi. Scagnozzi come Kazi, che per raggiungere più alte posizioni di comando ha ucciso il padre di Maya Lopez, abile combattente sorda che negli anni ha dato la colpa a Clint Barton per la perdita del genitore. Esattamente come Yelena, la sorella della Vedova Nera, che accusa il nostro Occhio di Falco di essere la causa della morte di Natasha. In tutto questo troviamo Kate Bishop, sospesa tra i problemi di Clint e il dramma familiare di una madre (Eleanor, appunto) in grado di mentire sui suoi loschi affari per tutta la vita.

Una serie di situazioni nate da incomprensioni e mancanza di dialogo, come spesso accade in questa tipologia di racconti. 

Parliamo subito di quello che in molti di voi staranno aspettando: sì, Vincent D’Onofrio è tornato come Kingpin. Questo è senza dubbio un bene, viste le immense doti recitative dell’attore, che nel primo quarto d’ora della puntata lascia semplicemente senza parole. Occhio che batte per lo stress, microespressioni facciali in grado di raccontare più di mille parole e una presenza scenica che trasmette sincero timore nei suoi confronti. 

Peccato, però, che tutto questo svanisca alla velocità della luce nella seconda metà dell’episodio, quando Kingpin è chiamato a combattere. La regia dello scontro è piatta, incapace di valorizzare la stazza del villain Marvel e altrettanto incapace di far comprendere l’enorme carisma del personaggio. Anche a livello recitativo, D’Onofrio sembra più stanco, fino alla sua ultima scena, che lascia davvero l’amaro in bocca. Speriamo che tutto questo venga risolto dalle sue eventuali comparse future, magari coadiuvate da una regia più brillante, desiderosa di mostrare la potenza di ogni singolo pugno e la violenza di un uomo in grado di prendere qualsiasi cosa senza bisogno di chiedere il permesso.

Sempre magnifica, invece, Florence Pugh nei panni di Yelena, in grado di trasmettere un carisma a dir poco magnetico. La sua chimica con Kateinterpretata da Hailee Steinfeld è una delle conseguenze migliori di Hawkeye. Dateci subito uno show con queste due ragazze protagoniste. Subito! Ottimo anche Jeremy Renner, davvero preso dal proprio personaggio e perfettamente in grado di trasmettere tutte le emozioni di un eroe umano e provato dalle molte battaglie.

Torniamo quindi alla domanda posta a inizio articolo. Sì, tutte le sottotrame vengono chiuse, alcune con più cura di altre. La questione dell’orologio, per esempio, non solo non aggiunge nulla alla trama della serie, ma viene pure risolta in due secondi attraverso una spiegazione davvero goffa. Discorso diverso per il conflitto Yelena/Clint, che si ritaglia il suo spazio e, seppur rapidamente, riesce a coinvolgere emotivamente lo spettatore. 

Hawkeye si dimostra una serie ricca di pregi, ma non priva di difetti. Uno show in grado di emozionare, con una splendida sequenza action nel terzo episodio. Quest’ultima puntata stupisce per certi versi, ma delude per altri. Tra questi troviamo proprio l'utilizzo di Kingpin, davvero sprecato nella conclusione della sua storyline. Come sempre, noi vi consigliamo di vederla per trarne le vostre personali conclusioni. Vi invitiamo poi a comunicarcele con un commento qui sotto o, se preferite, attraverso le pagine social di BadTaste.it.

Continua a leggere su BadTaste