Hawkeye 1x03 “Eco”: la recensione

Come potete leggere nella nostra recensione, questa terza puntata di Hawkeye ci ha colpiti come un fulmine a ciel sereno per i miglioramenti rispetto alle precedenti

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Spoiler Alert
Hawkeye 1x03 “Eco”: la recensione

Sono passati sette giorni e la coppia Clint Barton/Kate Bishop è tornata a farsi vedere nel terzo episodio di Hawkeye. Nel corso di questa settimana abbiamo avuto modo di pensare spesso alle prime due puntate dello show. Questo ci ha portato ad apprezzarne tutti i pregi, ma non ci ha permesso di distogliere lo sguardo dai difetti che ci sono e che non hanno permesso alla serie di scalare la classifica delle nostre opere Marvel preferite fino alla visione di questo terzo, straordinario, episodio.

All’inizio della puntata troviamo Clint e Kate catturati dai Mafiosi in Tuta, in attesa di incontrare Echo. Per chi non lo sapesse, stiamo parlando dell’alter-ego di Maya Lopez, giovane ragazza sorda che, nei fumetti, viene introdotta come figliastra di Kingpin, per poi passare dalla parte dei buoni e arrivare, infine, a far parte dei Nuovi Vendicatori. Nella parte iniziale della puntata, quindi, scopriamo il passato di Maya, strettamente collegato a quello di Ronin

Impossibile non notare la mano che accarezza il volto di un’Echo ancora bambina e altrettanto impossibile non pensare di aver visto, per la prima volta, Wilson Fisk nel MCU. Al di là di questo dettaglio, le origini di Maya vengono spiegate rapidamente, ma con una costruzione perfettamente bilanciata. Pochi minuti bastano per caratterizzare un personaggio che, senza dubbio, ha un grande potenziale, soprattutto nel caso la Marvel decidesse di introdurre davvero Daredevil nella continuity.

Dopo un prologo interessante e un paio di battute ben scritte (memorabile il dialogo tra Kate e i Mafiosi in Tuta), la serie esplode con una sequenza action che dura un terzo della puntata, mettendo in mostra tutto quello che avremmo sempre sognato di vedere in una serie dedicata a Occhio di Falco. La serie regala scene d'azione dirette magistralmente, che mescolano piani sequenza a momenti in slow motion. Il tutto accompagnato dal carisma dei due protagonisti, perfettamente in parte e in grado di regalare momenti davvero divertenti ai fan dell’universo Marvel. Un plauso in particolare alla creatività degli sceneggiatori, che sono riusciti a utilizzare arco e frecce per rendere i combattimenti qualcosa di mai visto su schermo. Clint e Kate combattono corpo a corpo, ma la loro abilità principale è legata al tiro con l’arco. Ecco, dopo questa puntata ora sappiamo cosa possono davvero fare questi personaggi all’interno di un team. Alla faccia di tutti coloro che davano a Hawkeye del “supereroe di secondaria importanza”.

Hawkeye

La parte finale dell’episodio, per compensare l’azione, rallenta e si focalizza sulle emozioni dei personaggi e sui drammi di Clint. Molto dolce la telefonata che Occhio di Falco deve sostenere privato del suo apparecchio acustico, aiutato da una Kate disposta a fare qualsiasi cosa per il proprio beniamino. L’episodio si conclude rapidamente, lasciando lo spettatore con la voglia di vedere quanto prima la prossima puntata.

Hawkeye è un film molto lungo, trasformato in una serie TV per comodità. Lo si nota dai primi due episodi così differenti rispetto a quello trasmesso oggi, dai bruschi finali e dalla trama orizzontale che non costruisce storie secondarie all’interno della singola puntata, ma punta a una narrazione di ampio respiro. Siamo rimasti davvero stupiti da questa terza parte delle avventure di Occhio di Falco e, sinceramente, ci auguriamo che il trend qualitativo sia in continua crescita.

Se siete alla ricerca di una serie avvincente, di sequenze al cardiopalma e di personaggi carismatici, Hawkeye potrebbe presto diventare la vostra opera preferita.

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