Harvestella, un sogno a cavallo di due realtà | Recensione

Harvestella è un titolo che mescola meccaniche da simulatore di fattoria con il ben più noto genere dei JRPG

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Quando venne annunciato, Harvestella l'impressione era quella di trovarsi di fronte all'ennesimo titolo deciso a spremere la passione del pubblico per i simulatori campestri. Ci riferiamo a quei titoli in stile Animal Crossing, nei quali l’utente è chiamato a gestire un proprio orto o, più in generale, una propria isola felice. Certo, nel caso del titolo sviluppato da Live Wire questo meccanismo si fonde con situazioni prese di peso dai classici JRPG di Square Enix, ma il primo trailer non lasciava di sicuro presagire qualcosa di innovativo.

Mese dopo mese, però, ci siamo fatti ammaliare dal comparo artistico, che vanta chiari richiami a titoli fiabeschi come Final Fantasy Crystal Chronicles. Questo stile, mescolato a nuove impressioni sul web che elogiavano il mix tra i due succitati generi videoludici, ci ha spinto a mettere le mani su Harvestella. Oggi, dopo un paio di settimane di avventure, siamo finalmente pronti per darvi la nostra opinione. Opinione che, senza anticiparvi troppo, è nettamente differente rispetto a quella iniziale.

BOSCHI, FATE E VIAGGI NEL TEMPO

La trama di Harvestella ci mette nei panni di un personaggio senza memoria, sopravvissuto inspiegabilmente a un evento climatico letale noto come Quietus. Portato di peso nel villaggio più vicino, il nostro avatar si troverà catapultato all’interno di un’avventura che vede coinvolta una misteriosa ragazza proveniente dal futuro. Ragazza che sovverte tutte le certezze di un popolo spaventato dal succitato fenomeno atmosferico e alla costante ricerca di un capro espiatorio al quale poter, finalmente, dare la colpa per la propria paura.

Nonostante un inizio lento, il comparto narrativo del titolo pubblicato da Square Enix profuma di favola della buonanotte. Questo probabilmente proprio grazie al ritmo pacato del racconto, costantemente interrotto da momenti da slice of life, dalla necessità di prendersi cura del proprio orto e dai dialoghi che fanno molto leva sulle emozioni provate dai personaggi. Si tratta di una scrittura che spesso si abbina proprio al genere dei JRPG, ma che in questo caso rallenta ulteriormente per sposarsi con le meccaniche da “simulatore”. Storia e personaggi riescono comunque a rimanere impressi nella mente del giocatore, che potrebbe rimanere coinvolto anche dalle tematiche trattate. Impossibile non notare la volontà di parlare della crisi ambientale, argomento a dir poco attuale e che, speriamo, possa essere preso in considerazione anche da altri giochi in futuro.

Harvestella

COMBATTI, POTENZIA, SEMINA, DORMI

Come già accennato, il gameplay di Harvestella mescola il genere dei JRPG con quello dei simulatori. Nello specifico, per quanto riguarda l’azione, il giocatore si troverà per le mani un titolo estremamente semplice, ma in grado di prendere tutti quegli elementi tipici di questa categoria e di adattarli a un pubblico più casual. Siamo rimasti colpiti dalla pulizia con la quale vengono presentati i vari Job (con relative abilità), che permettono di dare vita a build valide per affrontare differenti tipologie di nemici. Discorso simile anche per la gestione degli alleati e dell’equipaggiamento, elementi che si dimostrano davvero utili verso la metà del gioco.

Ogni nostra azione, sia essa una schivata o la possibilità di aprire una scorciatoia all’interno dei vari dungeon, sottrae però tempo e stamina al nostro (o nostra) protagonista. Ecco che, quindi, saremo costretti a tornare a casa a dormire, oppure a mangiare dei piatti preparati con ciò che abbiamo coltivato. Riempire lo stomaco, infatti, è l’unico modo per permettere alla stamina di risalire, garantendoci una permanenza più duratura all’intero delle aree esplorabili.

Di conseguenza è chiaro che coltivare la terra risulta un elemento di gameplay fondamentale, che ci spinge a prenderci cura del nostro piccolo angolo di paradiso. Da questo punto di vista, le meccaniche sono quelle che già molti giocatori conoscono. Bisogna seminare il terreno, raccoglierne i frutti, decidere se vendere il raccolto o utilizzarlo per creare pasti gustosi, per poi ripartire a prendersi cura della terra. In mezzo a tutto questo, non bisogna scordarsi di pescare di raccogliere legname e minerali. Nulla di troppo elaborato, ma comunque in grado di scandire un ritmo all’interno delle nostre giornate. Ritmo che, alla fine, abbiamo trovato davvero assuefacente.

Harvestella

UNA FIABA DAI COLORI BRILLANTI

Sotto il profilo tecnico, è evidente che i ragazzi di Live Wire non abbiano avuto a disposizione un budget stratosferico. Il risultato è un titolo che maschera le proprie limitazioni grafiche con uno stile estetico minimale. I modelli dei personaggi sono convincenti, seppur poco elaborati, mentre l’ambiente circostante punta sull’art design, piuttosto che sulla qualità delle texture. Buono anche il design dei nemici, anche se talvolta ci sono sembrati un po’ troppo “classici”, come se provenissero da un JRPG generico di inizio anni Duemila.

Impeccabile, invece, la colonna sonora, capace di donare un tocco di magia a ogni momento di gioco. La soundtrack diventa più frenetica durante le sequenze action, rallentando poi quando ci si prende cura della propria dimora. Il titolo è privo di sottotitoli in italiano, ma il lessico utilizzato è davvero semplice, garantendo totale comprensione anche ai meno esperti della lingua inglese.

Harvestella è un’opera a cavallo tra due mondi. Un titolo dal ritmo melodico, incapace di raggiungere la perfezione in ognuno dei due generi videoludici, ma perfettamente in grado di fonderli. Abbiamo passato (e passeremo) numerose ore nel mondo fantastico ideato dal team nipponico, affrontando la nostra vita digitale tra un dungeon e una piantagione di carote. Se anche voi siete affascinati dallo stile estetico e non avete ribrezzo per i JRPG o per i simulatori, questo potrebbe essere il gioco che fa per voi. Potrebbe sinceramente emozionarvi, soprattutto se giocato durante una giornata di pioggia, a letto sotto le coperte. Una possibilità assolutamente da non sottovalutare, dato che Harvestella è disponibile in versione portatile per Nintendo SwitchSteam Deck.

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