Harry Potter: Wizards Unite è un Pokémon GO che probabilmente non ce la farà – Recensione
Da qualunque angolazione lo si guardi, Harry Potter: Wizards Unite ostenta una profondità concettuale totalmente sconosciuta a Pokémon GO, un gap dovuto in buona parte alle innumerevoli sfaccettature concesse dal contesto narrativo
Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".
Da qualunque angolazione lo si guardi, Harry Potter: Wizards Unite ostenta una profondità concettuale totalmente sconosciuta alla produzione creata in collaborazione con Nintendo, un gap virtualmente incolmabile, dovuto in buona parte alle innumerevoli sfaccettature concesse dal contesto narrativo che, naturalmente, pesca a piene mani dal fervido immaginario della saga partorita dalla penna di J.K. Rowling.
[caption id="attachment_197521" align="aligncenter" width="1000"] Tra Raid, battaglie, oggetti da recuperare e taverne generose di bonus, gli eventi a cui potrete prendere parte sono piuttosto diversificati tra loro[/caption]
Similmente a Pokémon GO, si tratta di raggiungere un hotspot dopo l’altro, di utilizzare la fotocamera del proprio smartphone per inquadrare la fonte del pericolo e lanciare gli incantesimi tracciando linee e curve direttamente sul touch screen. Al posto di creature da catturare e far evolvere, vi ritroverete con tutta una serie di figurine con cui completare i vari album che vi permetteranno di orientarvi nella vostra opera di recupero e salvataggio.
Di cose da fare, insomma, ce ne sono diverse, ma superata l’estasi iniziale, tanto più galvanizzante, quanto più si è appassionati della saga, si perde qualsiasi stimolo a proseguire nell’avventura. Ciò è dovuto principalmente alla ripetitività di ogni scontro, vincolato all’utilizzo di un incantesimo preselezionato dal software stesso, feature che appiattisce il combat system e mortifica qualsiasi ambizione strategica, per una battaglia che si risolve tracciando di continuo sempre le stesse linee sul touch screen. Ciò che è peggio, basta allontanarsi dal centro delle città, per constatare una penuria sconsolante di hotspot, caratteristica che rende praticamente ingiocabile Harry Potter: Wizards Unite per chiunque abiti in periferia o in piccoli paesini montani o dell’entroterra. Inoltre, come già anticipato, la trama non decolla mai realmente, costretta in striminziti dialoghi che non coinvolgono mai realmente il giocatore.
[caption id="attachment_197522" align="aligncenter" width="1000"] Graficamente il gioco non delude, nonostante qualche animazione fin troppo rozza[/caption]
La produzione di Niantic può dirsi riuscita solo a metà. Il tentativo di amalgamare una trama degna di questo nome, con una componente ruolistica all’altezza delle aspettative è certamente lodevole. Se l’intreccio non appassiona, di certo non ha il demerito di annoiare. Al tempo stesso, il gameplay denota un’apprezzabile profondità, purtroppo parzialmente sabotata da scelte di design estremamente criticabili.
Così come si presenta nella sua attuale forma, Harry Potter: Wizards Unite non è altro che un passatempo passeggero, consigliato solo ai fan sfegatati della saga. Solo il tempo e i futuri aggiornamenti sapranno dirci se potrà ambire a qualcosa di più o se finirà nel dimenticatoio piuttosto in fretta.