Hard Reset Redux, la recensione

Basteranno una katana ed una messa a lucido per svecchiare una produzione del 2011? La recensione di Hard Reset Redux

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Solo qualche settimana fa vi abbiamo parlato su queste stesse pagine di come id Software sia stata capace di realizzare il reboot della sua serie di punta DOOM ricreando in tutto e per tutto lo stesso feeling degli episodi originali. Uno shooter veloce, senza eccessivi fronzoli narrativi e che pone il gameplay della campagna single player al primo posto: quasi una rivoluzione se pensiamo agli standard delle produzioni tripla A. Se osserviamo però il panorama indipendente ecco che risulta decisamente più semplice trovare degli FPS che sono maggiormente affini alle vere radici del genere. Un esempio è Hard Reset, primo progetto di Flying Wild Hog, che nel lontano 2011 fece il suo debutto su Steam riscuotendo un discreto successo. Nei cinque anni successivi il team ha acquisito sempre più esperienza grazie soprattutto alla presa in carico della serie Shadow Warrior, giungendo oggi alla decisione di aggiornare il loro primogenito in modo da permetterne il debutto anche sulle console di nuova generazione.

Proprio come in DOOM, in Hard Reset Redux la trama ricopre un ruolo marginale rispetto al gameplay. Il giocatore vestirà i panni del mercenario Fletcher, incaricato dalla corporazione CLN di difendere Bezoar City da un’invasione di robot sfuggiti al controllo umano. Ben presto si scoprirà che dietro all’invasione c’è un certo professor Novak i cui piani risultano apparentemente senza senso: toccherà quindi a Fletcher scoprire cosa ha spinto l’uomo ad agire in quel modo e a scoprire che le sue motivazioni potrebbero essere ben più valide di quanto supposto. Un canovaccio molto classico, raccontato oltretutto in maniera estremamente essenziale grazie a veloci vignette animate. Flying Wild Hog non ha perso tempo ad approfondire personaggi o a creare un complesso background al mondo di gioco, d’altra parte non è necessario chissà quale pretesto per affrontare orde di robot impazziti.

[caption id="attachment_157500" align="aligncenter" width="600"]Hard Reset Redux screenshot Hard Reset Redux - screenshot[/caption]

Da un punto di vista prettamente ludico, Hard Reset Redux è uno sparatutto single player vecchia scuola, nel quale il giocatore è chiamato ad affrontare livelli tutto sommato lineari con minime meccaniche esplorative al loro interno. C’è anche qualche semplice enigma sparso qua e la per le ambientazioni, ma sono gli scontri a fuoco ad occupare la maggior parte del tempo. Sin dai primi istanti di gioco saremo immediatamente chiamati ad affrontare frequenti ondate di robot impazziti che bramano la nostra pellaccia, durante questi momenti sarà assai difficile avere anche solo un istante di tregua. L’azione veloce ed adrenalinica è il vero marchio di fabbrica della produzione ed è ulteriormente enfatizzato dalla possibilità che ha il protagonista di eseguire rapidi scatti nelle quattro direzioni per schivare gli attacchi dei nemici più letali. L’arsenale a nostra disposizione è costituito da due sole armi principali, una a base di proiettili ed una a base di energia, che possono però essere modificate attraverso l’acquisto di apposite espansioni dalle stazioni di potenziamento. Ecco quindi che la mitragliatrice si trasformerà all’occorrenza in un fucile a pompa o in un lancia razzi, mentre il cannone ad energia potrà essere usato per stordire e rallentare i robot nemici così da recuperare un po’ di energia. Il feeling restituito dal sistema di sparo è generalmente buono anche se alcune armi non soddisfano appieno in quanto ad impatto sul nemico.

"L’azione veloce ed adrenalinica è il vero marchio di fabbrica della produzione"

Dal punto di vista del level design, Hard Reset Redux purtroppo dimostra tutti gli anni che ha sul groppone. Pur rimanendo assai godibile e divertente è palese come alcune scelte nella struttura dei livelli siano ormai vetuste se giocate oggi. Niente che non si possa perdonare, sia chiaro, ma è assai frequente che alcune delle limitazioni imposte dagli sviluppatori strappino un sorriso per quanto risultano vetuste e singolari nel 2016. Le novità in termini di gameplay di questa edizione sono infatti marginali: il già citato scatto, che permetterà di schivare gli attacchi dei robot con più efficenza e praticità, nonché dei nuovi nemici, i cyber zombie, ed una inedita arma da mischia, una katana elettrificata. Il resto delle modifiche ed accorgimenti sono stati apportati al motore grafico del titolo, ulteriormente ottimizzato.

[caption id="attachment_157504" align="aligncenter" width="600"]Hard Reset Redux screenshot Hard Reset Redux - screenshot[/caption]

Hard Reset Redux è uno shooter vecchia scuola che non si perde in fronzoli e catapulta il giocatore nel pieno dell’azione già dopo i primi istanti di gioco. Il gameplay è estremamente frenetico e divertente, grazie anche alla grande varietà di nemici e all’arsenale ben assortito, va però evidenziata una certa anzianità del level design, che potrebbe far storcere il naso ai giocatori più esigenti. Se però saretedisposti a passare sopra a questo difetto vi ritroverete tra le mani un prodotto sicuramente interessante, dotato di un’originale direzione artistica ed un elevato numero di contenuti, anche grazie all’espansione Exile già inclusa nel pacchetto.

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