Hansel & Gretel - Cacciatori di streghe, la recensione [1]

Nel neo universo favolistico hollywoodiano in cui ogni fiaba prende un tono di genere, ad Hansel e Gretel tocca la parte dei cacciatori di streghe anni '90...

Critico e giornalista cinematografico


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Tra tutti i titoli darkfavolistici delle ultime annate Hansel e Gretel - Cacciatori di streghe è nettamente il più anni '90, ovvero quello più piegato su un'estetica e su soluzioni tipiche del cinema fantastico di 20 anni fa.

Peccato che non ci sia citazionismo o anche solo recupero di modi di fare cinema per nulla superati ma solo una strana aria fuori dal tempo che non giova al film. E non è l'unico problema.

Uno stile di fotografia (luce, colori ma soprattutto inquadrature), alcune scelte di regia che richiamano (in peggio) il cinema di Raimi di quel decennio e infine un personaggio tutto realizzato in animatronic (tecnica che si usa anche oggi, vedi Prometheus, ma non più per animare i volti), sono solo alcuni esempi puntigliosi ma l'aria di cinema di un'altra epoca la si respira anche senza star a badare ai dettagli. E' l'impressione di "superato".

La storia dal canto suo è senza infamia, senza lode e senza impegno. Dopo aver liquidato le premesse della favola (quelle note a tutti) in un prologo e aver colmato la distanza con l'età adulta tramite la più classica animazione sui titoli di testa (anch'essa senza infamia, lode e impegno), vediamo Hansel e Gretel dare la caccia alle streghe con tecniche steampunk (come si chiama lo steampunk di ambientazione circa-seicentesca? woodpunk?) e scoprire i segreti sulla propria infanzia. Perchè i genitori li hanno abbandonati? Chi erano? Perchè sono sopravvissuti alla prima strega?
Tommy Wirkola, che per questo film ha fatto sia da sceneggiatore che da regista, viene da Dead Snow, fantahorror norvegese con zombie nazisti sulle nevi scatenati contro ignari turisti, e l'impressione è che non abbia la mano sufficientemente ferma per un film di queste proporzioni.

Abbigliati con lo stile moderno tradotto in moda seicentesca e armati con oggetti e gadget fuori dal tempo, Hansel e Gretel come in una graphic novel, sono una versione estrema, contemporanea e stilizzata dei personaggi che conosciamo, tuttavia sono fotografati con una luce naturalistica da serie televisiva (certi momenti in esterni sembrano presi da Xena).

Il loro rapporto, inconsueto per il cinema (dove se un uomo e una donna della stessa età girano insieme finiscono a letto), non è per nulla approfondito come del resto anche quello con i tre componenti che entro la fine del film entreranno a far parte della loro compagnia. Ma per quanto tutto questo già basti ad ucciderlo la parte più fastidiosa di Hansel & Gretel - Cacciatori di streghe è decisamente il suo essere montato malissimo, pecca che risulta sia in un'azione confusa e incomprensibile che in molti stacchi assassini durante i dialoghi.

Serve allora a poco (se non niente) una riconversione 3D ben fatta, curata e tecnicamente ineccepibile.

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