Hannibal 3x06, "Dolce" - La recensione
A un episodio dal giro di boa, Hannibal regala al pubblico il più toccante e agghiacciante rincongiungimento della sua storia
Non è ancora cadavere la bella Bedelia (Gillian Anderson), che prosegue il proprio slalom tra legge e delitto con qualche aiutino esterno ("È a scopo medico", asserisce mentre sta per iniettarsi una dose davanti a una minacciosa Chiyo piombatale in casa alla ricerca di Hannibal). Unica fra tutti, è riuscita a convivere con la belva senza esserne divorata; certo, le conseguenze psicologiche di uno stretto contatto con Hannibal non sono mai positive, a giudicare da quanto accaduto a Will Graham, ma la tempra di un camaleonte come Bedelia ci porta a credere che, leccate le ferite, possa proseguire la propria vita - breve o lunga che sia - senza eccessivi stravolgimenti.
Colpisce come la scena del macabro banchetto a tre segua di pochi minuti quello che è, senza ombra di dubbio, uno dei momenti più toccanti dell'intera serie di Fuller: il ricongiungimento tra Hannibal e Will Graham (Hugh Dancy) dinnanzi alla sempiterna bellezza della Primavera botticelliana. Hannibal sta ritraendo Will su un blocco da disegno, egli aleggia ancora nella sua mente quando l'ex profiler si avvicina alle sue spalle. Il dialogo tra i due uomini è un piccolo capolavoro di minaccia e commosso, rassegnato trasporto, che mette infine il punto a ogni interrogativo sulla natura del loro rapporto. Proseguire la battaglia vuol dire guardarsi ancora negli occhi, in un mondo distorto ma stranamente coerente in cui l'omicidio va a braccetto col perdono. Il legame non è stato rotto dalla pugnalata di Hannibal, così come non sarebbe stato rotto se la mano di Will fosse andata a segno all'uscita dagli Uffizi, fermata appena in tempo da una Chiyo (Tao Okamoto) le cui reali intenzioni restano ancora oscure.
La storia è in corsa, ormai: se i primi quattro episodi della serie hanno creato la scenografia, gli attori sono ormai nel pieno dell'azione. L'episodio della prossima settimana sarà il gran finale del primo troncone di stagione, e aprirà le porte al macrocaso di Red Dragon (nonché, appare ormai chiaro, alla prigionia di Hannibal). La curiosità su questo adattamento è tanta, e fa male pensare che, con ogni probabilità, resteranno gli ultimi doni elargiti da questo fertile prodotto televisivo ai propri affezionati spettatori. Alla luce di quanto visto finora, i germogli di questa terza stagione stanno evolvendo in una fioritura ricca e magnifica, in una primavera di cui sentiremo ben presto la mancanza.