Hancock

Un supereroe alcolizzato e pasticcione continua a combinare guai, fino a quando incontra una famiglia che lo aiuta. Pieno di cose discutibili e forse troppo breve, ma non certo il disastro annunciato...

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Recensione a cura di ColinMckenzie

TitoloHancockRegiaPeter BergCast

Will Smith, Jason Bateman, Charlize Theron, Eddie Marsan, David Mattey, Maetrix Fitten

Uscita12 settembre 2008

A sentire la stampa americana, Hancock doveva essere un film orrendo. La realtà non è così drammatica, anche se una certa impressione di 'occasione mancata' rimane.
Il film è chiaramente diviso in due. La prima parte inizia con una scena divertente, che ci mostra sia i poteri di questo supereroe, ma anche i suoi problemi con l'alcolismo e in generale la solitudine. L'idea è un po' quella del primo quarto d'ora di Qualcosa è cambiato: presentare un personaggio insopportabile, che poi vedremo cambiare nel corso della pellicola, anche se va detto che Jack Nicholson in quell'occasione funzionava meglio.

Il film prosegue poi con un'evoluzione prevedibile, ma costruita in maniera discretamente efficace. Merito anche dell'interazione tra il supereroe e l'addetto alle pubbliche relazioni interpretato da Jason Bateman, un'accoppiata talmente diversa (cinico/ottimista) da funzionare bene. Tutto questo, con un Peter Berg che dimostra ancora una volta di avere un buon talento registico (il suo continuo uso della macchina a mano non dà assolutamente fastidio, anzi). Ci sono però due cose che danno decisamente fastidio. La prima è un certo senso di fretta (la pellicola dura meno di un'ora e mezza e qualche aggiunta non avrebbe fatto male), che porta certe situazioni ad evolversi troppo rapidamente. L'altra è il fatto che le minacce dei 'villains' sono non soltanto poco convincenti, ma anche ridicole. Possibile che i criminali che fronteggia Hancock siano così idioti da non sapere che finiranno malissimo a provocarlo? Ecco perché, per esempio, la prima scena in carcere sarà anche divertente, ma è decisamente poco credibile.  

E arriviamo alla famigerata sorpresa del terzo atto, che molti hanno considerato il vero punto debole della storia. Ovviamente, non riveliamo nulla, ma in questi casi credo che la sensibilità e il gusto personale ricoprano un ruolo importante nell'apprezzarla o nell'odiarla. A me non è affatto dispiaciuta e credo che anche chi sia appassionato di fumetti (magari quelli che riflettono sulla possibilità concreta che un supereroe viva nel nostro mondo) potrebbe non rimanere deluso. Ovviamente, si potrò discutere su una presunta casualità della 'sorpresa' e non essere troppo convinti della spiegazione fornita, ma bisogna anche dire che questa scelta porta ad un finale decisamente interessante e malinconico, perfettamente coerente in un certo tipo di storie, ma anche sufficientemente convincente per non risultare troppo banale.

Peccato che i rapporti tra i protagonisti non vengano sviluppati come sarebbe stato possibile (chissà che un'eventuale edizione lunga in dvd non provveda), perché certe scelte e decisioni andavano approfonditi meglio. Così come sarebbe stato preferibile rimpolpare un po' la trama e non renderla così estremamente semplice come è nella pellicola definitiva. Comunque, se riuscite a sopportare la vista di una famiglia americana che mangia un piatto di spaghetti con le polpette, per il resto Hancock potrebbe rivelarsi un passatempo sufficientemente piacevole...

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