Halo Wars 2, poca originalità, ma tanta sostanza - Recensione

La parola d’ordine è continuità: la recensione di Halo Wars 2

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


Condividi

L’Halo Wars originale, pur con tutti i suoi difetti, ci era piaciuto. Sfrontato e un po’ pieno di sé, con l’esagerato desiderio di rivoluzionare il genere degli RTS su console, ci aveva divertiti grazie alla trama coinvolgente e al gameplay poco profondo dal punto di vista strategico, ma ben ritmato e in qualche strano modo fedele ai cardini di una saga che, fino ad all’ora, era sempre rimasta confinata alla prima persona degli sparatutto di cui Master Chief era protagonista assoluto.

Si trattò di un bell’esperimento insomma, uno di quelli che non vengono ricordati per i propositi che si erano posti, ma che proprio grazie alla quantità sbagliata di qualche ingrediente inserito nella formula, era riuscito a dare vita ad un composto dagli effetti benefici e utili alla comunità. Non avrà rivoluzionato, né si sarà mai posto realmente in competizione con i capisaldi del genere, ma lo strategico in tempo reale sviluppato da Ensemble Studios, talentuosa software house smantellata nel 2009, aveva carattere da vendere.

Con questo sequel, Creative Assembly, team subentrato, ha scelto di giocarsi la carta della continuità, riproponendo e conservando tutti i punti di forza di quella che ormai è a tutti gli effetti una saga nella saga.

[caption id="attachment_168830" align="aligncenter" width="600"]Halo Wars 2 screenshot La rigiocabilità della campagna principale è garantita da una lunga serie di obiettivi secondari e della possibilità di accaparrarsi una diversa medaglia a seconda dei risultati ottenuti.[/caption]

Il proposito coinvolge, in primis, la trama che fa da sfondo alla compagna in single player, opportunamente giocabile anche in compagnia di un amico grazie al co-op. Il vascello spaziale della USNC, la Spirit of Fire, dopo gli eventi narrati nell’Halo Wars capostipite, vaga alla deriva nello spazio profondo da trent’anni. Il sonno criogenico in cui riversa tutto l’equipaggio viene interrotto all’approcciarsi della nave all’Arca. Un confuso e disorientato Capitano James Cutter, inizialmente ignaro delle sorti della guerra tra umani e Covenant, insieme al gruppo di Spartan al suo comando, dovrà affrontare la minaccia rappresentata dal generale Brute rinnegato, Atriox.

Esattamente come accadde nel prequel, la trama è uno degli aspetti più riusciti del gioco, capace, da sola, di tenere alto l’interesse del videogiocatore sino ai titoli di coda. Pur senza impronosticabili colpi di scena, la presenza ingombrante di un villain tanto ben caratterizzato dona un sapore estremamente particolare all’epopea. Mancano new entry tra le fila dell’UNSC degne di nota, ma ritrovare gli stessi eroi già conosciuti tempo fa, ulteriormente caratterizzati tramite dialoghi ben scritti, regalerà grandi emozioni. Un plauso a parte meritano poi le strepitose cut-scene, magistralmente dirette e tecnicamente stupefacenti, capaci di veicolare la giusta dose di pathos tra una missione e l’altra.

Sul campo di battaglia, tutto, nel bene e nel male, funziona esattamente come ce lo ricordavamo. Da una parte, il gameplay si impegna per imprimere profondità alle meccaniche e stimolare le doti strategiche del videogiocatore. La conformazione della mappa incide sulla qualità degli attacchi. Bombardamenti a terra o la guarigione delle truppe sono poteri speciali, attivabili naturalmente con un costo in termini di risorse, che possono influire sull’andamento della battaglia. Naturalmente colpire le unità avversarie con la tipologia di soldati più indicata al compito fa tutta la differenza del mondo.

Dall’altra, fatto salvo al livello di difficoltà maggiore, dove le cose si fanno davvero complicate per chiunque, ci si accorge piuttosto in fretta che l’esercito più numeroso e meglio equipaggiato, in qualsiasi scontro diretto, ha sempre la meglio. Inoltre, una cronica imprecisione del sistema di controllo, mortifica le aspirazioni tattiche di chi è solito fronteggiare l’avversario architettando complessi fiancheggiamenti e guidando l’avanzata con diversi plotoni ben schierati sul campo.

[caption id="attachment_168832" align="aligncenter" width="600"]Halo Wars 2 screenshot Graficamente ci aspettavamo qualcosa di più. Non tanto in termini di effettistica o di qualità delle texture, quanto in pulizia d’immagine e definizione.[/caption]

Naturalmente le cose migliorano, pur lievemente, su PC. Halo Wars 2 fa parte dei titoli che aderiscono all’iniziativa Xbox Play Anywhere, feature che vi permette, acquistando il titolo una sola volta, di giocarlo su qualsiasi device equipaggiato di Windows 10, senza rinunciare alla comodità del salvataggio istantaneo su cloud. Sostituendo il joystick con mouse e tastiera, la selezione delle singole unità diventa più semplice e immediata, ma l’assenza di alcuni comandi fondamentali renderà comunque impossibile imbastire intricati piani d’attacco.

"Halo Wars 2 non vuole competere con Age of Empires o Starcraft. Esattamente come il predecessore, fa del ritmo indiavolato e della spettacolarità degli scontri le sue carte vincenti. "

Poco male, perché Halo Wars 2 non vuole competere nemmeno per un secondo con Age of Empires o Starcraft. Esattamente come il predecessore, fa del ritmo indiavolato e della spettacolarità degli scontri le sue carte vincenti, finendo per proporsi come un RTS atipico, estremamente fedele ai canoni stilistici e non del brand di riferimento. In assenza di civili deputati alla raccolta di risorse energetiche, ogni azione è tesa alla creazione, nel minor tempo possibile, di un esercito che possa immediatamente apportare attacchi agli avamposti nemici. Persino la difesa della propria fortezza è secondaria all’urgenza di incappare nel nemico nei territori contesi.

L’esplorazione, in questo senso, è altamente incentivata dalla presenza di documenti che approfondiscono ulteriormente la trama, oltre che da strutture il cui controllo garantisce un flusso costante di energia utile per la creazione di nuove unità.

Simile la situazione nel multiplayer online, comparto che segna la più evidente evoluzione rispetto al predecessore, grazie all’introduzione di una modalità nuova di zecca. Se il Deathmatch, a squadre e non, Controllo e Roccaforti propongono sfide che non hanno certo bisogno di presentazioni, Blitz rappresenta un’interessante punto d’incontro tra RTS, MOBA e giochi di carte.

[caption id="attachment_168831" align="aligncenter" width="600"]Halo Wars 2 screenshot Non ci saranno civili a raccogliere risorse per la creazione di nuove unità. Vi limiterete a costruire degli edifici preposti automaticamente al compito, mentre potrete dedicarvi con tutta calma allo sterminio del nemico.[/caption]

Accumulando energia, eliminando nemici o compiendo particolari azioni, potrete sfruttare il potere delle figure in vostro possesso, scelte casualmente dal mazzo che dovrete preoccuparvi di comporre nel menù apposito. Che si tratti di schierare nuove truppe in campo o di godere di nuovi bonus e malus, ogni carta deve essere giocata aspettando il momento più adatto e seguendo l’andamento della battaglia. Il ritmo forsennato di Halo Wars 2 impedisce fortunatamente al gioco di scadere nelle lotte di trincea, spesso noiose, classiche di ogni MOBA, ma il feeling è estremamente simile soprattutto quando richiamerete sul campo di battaglia truppe particolarmente potenti o poteri in grado di cambiare la situazione. In breve, ci si ritrova invischiati in una modalità estremamente assuefacente, adrenalinica, in cui, molto più che nella campagna e nelle altre tipologie di partite, conta l’aspetto strategico, visto che dovrete amalgamare un mazzo equilibrato e adattabile a qualsiasi situazione.

Halo Wars 2 baratta l’originalità con tanta sostanza. Recupera dal predecessore ciò che c’era di buono e lo ripropone, potenziando qua e là qualche ambito. La trama riesce ad essere ancora più coinvolgente, le nuove unità inspessiscono debolmente il gameplay, la modalità Blitz ravviva alla grande il comparto multiplayer. Nessuna rivoluzione, nessuno scossone alle meccaniche di gameplay, quanto un’attenta ed efficacissima operazione di recupero e potenziamento. Proprio per questo Halo Wars 2 è un acquisto praticamente obbligato per chi rimase folgorato dalla semplicità e dai ritmi del capitolo originale, ma anche per tutti coloro che non vedevano l’ora di immergersi nuovamente nel fortunato e apprezzatissimo brand di Microsoft.

Continua a leggere su BadTaste