Halo 2x01, 2x02: la recensione

Le seconda stagione di Halo torna su Paramount+ con due episodi che migliorano quanto visto in passato sotto tutti i punti di vista

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La recensione dei primi due episodi della seconda stagione di Halo, disponibili su Paramount+

La prima stagione di Halo, nonostante un’accoglienza tiepida da parte dei fan più pretenziosi del videogioco, possiede diversi pregi. Pregi come un’ottima sceneggiatura e una solida interpretazione da parte della maggior parte degli attori, tra i quali spiccano senza dubbio Pablo Schreiber nei panni di Master Chief e Kate Kennedy in quelli di Kai-125. Poco importa se le differenze con il materiale originale sono molto evidenti. Poco importa se il protagonista indossa poco l’iconico casco che lo ha reso famoso agli occhi dei videogiocatori. La base narrativa rimane solida e lo show ha messo tanta carne al fuoco, uscendone comunque a testa alta.

Il discreto successo ottenuto ha comunque permesso ad Halo di rimanere in vita, garantendogli una seconda stagione. Seconda stagione che ha avuto inizio lo scorso otto febbraio, stupendo tutti con una rinnovata qualità. Negli scorsi giorni siamo riusciti a recuperare i primi due episodi dedicati al ritorno in scena di Master Chief e ammettiamo di esserci trovati di fronte a un’opera diversa da quanto visto in passato.

Ma sarà bastato cambiare il tono della serie per evitare di commettere gli errori della prima stagione? Ci troviamo di fronte a uno show del tutto nuovo, oppure quanto di buono presente nei primi dieci episodi è stato mantenuto? La risposta, come sempre, nella nostra recensione.

CAMBIO DI ROTTA

La trama della seconda stagione di Halo si lega indissolubilmente a quanto visto lo scorso anno. John e Cortana sono stati separati chirurgicamente dopo i tragici eventi accaduti sul pianeta Raas Kkhotskha. Sei mesi dopo, lo Spartan non è ancora riuscito a superare il trauma e asseconda a testa bassa qualsiasi richiesta dei suoi superiori. Superiori tra i quali spicca James Ackerson, nuovo membro dell’ONI che va a sostituire la dottoressa Halsey. In seguito a un tragico avvenimento sul pianeta Sanctuary, i rapporti tra Master Chief e il nuovo responsabile dell’unità Spartan si incrinano, lasciando intravedere più di qualche crepa nell'anima di John-117. Questo è ovviamente solo l’inizio di una stagione che, sin da subito, riporta in scena personaggi del passato, introducendone allo stesso tempo di nuovi e avviando numerose avvincenti sottotrame.

Senza entrare nel dettaglio per non rovinare l’esperienza a coloro che non sono ancora riusciti a recuperare la serie su Paramount+, vi basti sapere che Halo ha subito davvero un cambio di rotta. Dopo l’abbandono dello show di Kyle Killen e di Steven Kane, è toccato a David Wiener (Brave New World) prendere in mano la situazione. Il risultato è un’opera più oscura, diretta e misteriosa rispetto al passato. Viene dato maggior spazio all’azione, ma non esclusivamente per quanto riguarda le scene di combattimento. Stiamo parlando, infatti, del più funzionale “show don’t tell”, tecnica narrativa che spinge i personaggi ad agire e a interagire tra di loro, piuttosto che soffermarsi sulle descrizioni e sulle riflessioni. Questo permette ad Halo di muoversi a un passo più spedito, affascinando e interessando lo spettatore per ogni singolo minuto di queste due puntate.

COME PRIMA, PIÙ DI PRIMA   

A questo cambio di rotta legato al modo di raccontare la storia fanno seguito anche diverse altre migliorie che permettono alla serie di spiccare il volo. Per prima cosa, i momenti nei quali Master Chief combatte contro i Covenant vantano una regia brillante e pulita, perfettamente in grado di riportare sul piccolo schermo il carisma del personaggio videoludico. Merito in parte anche del lavoro svolto sui costumi e, nello specifico, sulle tute degli Spartan, mai così belle come in questo show. Per non parlare degli effetti speciali, vero tasto dolente della prima stagione e qui invece nettamente migliorati. Tutto sembra più curato. Più a fuoco. Migliore. Un risultato evidente sin dai primi due episodi di questa settimana.

Fortunatamente una caratteristica dello show è rimasta invariata rispetto al passato: l’ottima interpretazione dei vari attori coinvolti. Pablo Schreiber si rivela un Master Chief tanto perfetto fisicamente quanto psicologicamente. Stiamo parlando di un protagonista tutt’altro che banale e che riesce a stupirci sempre di più, nonostante a uno primo sguardo possa sembrare il classico “marine” dei film d’azione. Ottimo anche tutto il cast di comprimari, tra i quali spicca il nuovo acquisto Joseph Morgan, qui nel ruolo del malvagio James Ackerson. L’attore noto per il ruolo di Klaus in The Vampire Diaries riesce a dare vita a un personaggio subdolo, sicuro di sé e con più di qualche scheletro nell’armadio. Un personaggio che, alla fine, non vediamo l’ora di rivedere nei prossimi episodi.

UN OTTIMO INIZIO

Le prime due puntate della nuova stagione di Halo sono la conferma di tutti i pregi dello show e la limatura di tutti i difetti visti nella prima stagione. Un risultato non solo inaspettato, ma in grado anche di dare finalmente dignità a una serie videoludica tanto importante. Se avete amato quanto visto l’anno scorso, questi primi due episodi non potranno far altro che soddisfarvi ancora di più. Se, invece, siete tra i detrattori della serie, provate comunque a dare una nuova possibilità a queste due nuove puntate. Potreste rimanerne particolarmente stupiti.

E voi che cosa ne pensate? Fatecelo sapere con un commento qui sotto o, se preferite, attraverso i nostri canali social (TikTok incluso).

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