Halo: la recensione dei primi due episodi della serie TV
Dopo mesi di attesa, la serie TV di Halo è finalmente pronta per approdare sul mercato. Ecco la nostra recensione dei primi due episodi
L'evoluzione del progetto televisivo
Halo, questo il semplice nome dello show in onda dal 24 marzo su Sky e dal 28 marzo su NOW, nasce da una collaborazione tra Paramount Television Studios, Amblin Television, 343 Industries, Showtime Networks, One Big Picture e Chapter Eleven. Questo solo per farvi capire la portata di un progetto che punta molto in alto, conquistando non solo i fan della saga videoludica.
Noi di BadTaste.it abbiamo avuto occasione di vedere i primi due episodi della prima stagione in anteprima e siamo qui oggi per condividere la nostra opinione con voi. Non perdiamo altro tempo, quindi, e tuffiamoci subito sul suolo del pianeta Madrigal.
La trama di Halo
Partiamo da un’informazione tanto semplice, quanto basilare: la serie TV di Halo non è considerata canonica e non segue pedissequamente la storyline dei videogame. Questo potrebbe infastidire i fan della serie, ma la presa di posizione da parte degli sceneggiatori è stata chiara sin da subito. L’intero racconto segue una propria linea temporale definita Silver Timeline e avrà dei punti di contatto con la saga di Bungie, pur percorrendo un percorso parallelo.
La storia ha inizio sul già citato pianeta Madrigal, dove un gruppo di ribelli viene attaccato dagli alieni Covenant. La situazione sta ormai degenerando, quando Master Chief e il Team Silver atterra tra le vie della cittadina e sterminano il nemico. Un risultato possibile solo grazie alla natura del gruppo, facente parte delle forze Spartan. Gli Spartan sono soldati potenziati al servizio della UNSC (United Nations Space Command), una forza spaziale dal pugno di ferro. Durante l’esplorazione per comprendere cosa abbia spinto i Covenant a raggiungere Madrigal, Master Chief si imbatte in un misterioso manufatto che, una volta toccato, gli causa delle visioni. Visioni di un passato che non ricorda e che non sembra appartenergli.
Un primo episodio da manuale
Questo è solo l’inizio di uno show che, per gli amanti del franchise, risulterà inedito, ma ricco di riferimenti ai videogiochi. Nonostante una storia senza dubbio già sentita, siamo rimasti molto incuriositi dagli avvenimenti portati in scena. Incuriositi a tal punto da non aver sofferto le differenze dal materiale originale. Gli effetti speciali ci sono parsi invece altalenanti, con alcuni momenti davvero esaltanti e altri un po’ più sottotono. Se i Covenant lasciano trasparire i limiti della CGI, lo stesso non si può dire per i props di scena come le armature Spartan, semplicemente sensazionali.
Ottimo anche il cast di attori scelto per interpretare i vari personaggi. Tra tutti spicca sicuramente Natascha McElhone (la dottoressa Catherine Elizabeth Halsey), che con le sue micro-espressioni ci ha già fatti innamorare di una donna determinata, ma amorevole. Pablo Schreiber ha il fisico adatto per interpretare Master Chief e ne ha studiato nel dettaglio la postura, che riflette la forza del guerriero implacabile che tanto abbiamo amato nel corso degli anni. Almeno in questa prima puntata.
L’avventura continua
Il secondo episodio di Halo continua sulla rotta tracciata dai primi 60 minuti (circa) di show. Qui, però, ci sentiamo di evidenziare un ritmo più lento e quello che, per noi, è il principale difetto della serie. Per quasi il 100% della seconda puntata Master Chief rimane a volto scoperto. Una scelta interessante per valorizzare la (discreta) recitazione facciale di Schreiber, ma terrificante per altri motivi.
Lo abbiamo già detto in apertura: Master Chief è un’icona senza volto, capace di trasmettere emozioni con il linguaggio del corpo. Vederlo “sminuito” e ridotto a semplice soldato fa diminuire moltissimo quel carisma che avremmo voluto vedere nello show. Questa decisione purtroppo fa perdere di potenza anche le sequenze successive dove John-117 indossa l’elmo, dato che sappiamo perfettamente cosa c’è sotto. Non ci resta che sperare che nel resto della stagione si torni a una situazione più simile al primo episodio, rispetto al secondo.
Per il resto la trama evolve rapidamente e ci conduce a un finale molto interessante, che getta le basi per future situazioni che non avevamo previsto. Ci sembrava infatti che lo show andasse in una precisa direzione, ma a quanto pare gli scrittori hanno un piano ben preciso in mente. Un piano che, al momento, siamo davvero curiosi di scoprire dove possa condurre.
I want to believe
I primi due episodi di Halo, pur con qualche incertezza, ci hanno convinto. Kyle Killen e Steven Kane sembrano avere una chiara direzione verso la quale dirigersi e, nonostante la scarsa attinenza con la serie videoludica, siamo rimasti affascinati dall’universo che si sta lentamente delineando. Se amate la fantascienza, lo show disponibile a breve su Sky e NOW potrebbe essere quello che fa per voi. Se amate il franchise di Bungie e non siete particolarmente suscettibili alle trasposizioni poco fedeli, date comunque una possibilità alla serie TV di Halo. Potrebbe sinceramente stupirvi.