Halo 2×08, “Halo”: la recensione

Halo chiude con quello che, probabilmente, è il miglior episodio non solo della seconda stagione, ma dell'intera serie

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La recensione dell'episodio 8 della stagione 2 di Halo, disponibile su Paramount+

Tra alti e bassi, Halo è riuscito a tenere incollato il pubblico di tutto il mondo alle gesta di Master Chief e alla sua lotta contro i malvagi Covenant. Una lotta durata una stagione composta da nove puntate, seguita da altri otto episodi distribuiti in esclusiva su Paramount+. Durante questo viaggio non tutto è andato come previsto. Talvolta la narrativa ha rallentato eccessivamente, focalizzandosi su personaggi secondari di poco conto. Altre volte, invece, la CGI ci è parsa troppo posticcia. Altre volte ancora, il fatto che John-117 indossi per pochissimo tempo il suo iconico casco ha fatto storcere il naso a moltissimi fan della saga videoludica.

Eppure siamo qui, oggi, col sorriso sulle labbra dopo aver visto l’ultimo episodio della seconda stagione.

In poco meno di 55 minuti, David Wiener e Dennie Gordon sono riusciti “chiudere” in bellezza. Volete sapere perché le virgolette su “chiudere”? Afferrate la vostra lama energetica, indossate l’elmo da Spartan e scopritelo nella nostra recensione dell’ultima puntata di Halo.

UNA CHIUSURA EPICA

La scorsa puntata si era chiusa risolvendo alcune tra le tensioni principali tra i personaggi dello show: Ackerson ha scoperto il reale obiettivo dell’allenamento SPARTAN-III, mentre Kai e John hanno deciso di prendere strade diverse per raggiungere Halo prima che lo facciano i Covenant. In questo episodio, Miranda fa una scoperta terrificante che potrebbe cambiare per sempre ciò che gli esseri umani sanno della vita stessa. Master Chief, invece, è pronto per la resa dei conti. Halo lo aspetta e sa benissimo che è proprio lì che troverà Makee.

Evitiamo di entrare troppo nel dettaglio per non rovinarvi l’esperienza finale, ma possiamo affermare senza alcun timore di essere di fronte a uno dei migliori (se non il migliore) episodi dello show. La trama introduce nuovi elementi, situazioni e pericoli in modo sì rapido, ma mai frettoloso. Fanno la loro comparsa, infatti, alcuni tra i nemici più terribili dell’universo di Halo, che vengono accennati in questa puntata e che saranno centrali nella futura terza stagione. Ebbene sì: nonostante sia l’ultimo episodio, il finale è incredibilmente aperto. A questo punto speriamo davvero che la serie possa continuare, per evitare di avere tra le mani un prodotto altrimenti incompleto e privo di una parte di storia.

In ogni caso, se quanto visto sinora poteva annoiare gli spettatori più esigenti, nell’ora scarsa di questo episodio difficilmente si ha tempo si sbattere gli occhi. Merito di un incrocio costante di storyline, di sequenze d’azione ben dirette e di una serie di colpi di scena inaspettati. Insomma: se tutte le puntate di Halo fossero state a questo livello, ci troveremmo tra le mani una delle serie fantascientifiche più riuscite degli ultimi anni.

TUTTO AL POSTO GIUSTO

Volevate che Master Chief indossasse la sua iconica armatura per tutto il tempo? Ora potete festeggiare. Al di là della parte iniziale, dove troviamo ancora Pablo Schreiber senza casco, il resto dell’episodio vede John-117 combattere contro diversi nemici nella sua splendida corazza. Scene d’azione adrenaliniche che finalmente ci fanno sentire la potenza dello Spartan, rappresentandolo come la macchina di distruzione che i videogiocatori hanno imparato ad amare nella serie videoludica di Bungie e 343 Industries.

Persino la CGI, al di là di qualche momento sottotono, ci ha convinti. Nello specifico, abbiamo trovato ottima la resa dei nuovi nemici, grotteschi e inquietanti come li ricordavamo nella loro versione fatta di sangue e pixel. A questo aggiungiamo anche l’ottima regia di Dennie Gordon, che pone attenzione alle coreografie dei combattimenti e ad alcune inquadrature ben mirate, realizzate per ricalcare momenti celebri del videogioco.Al di là di qualche dialogo un po’ troppo impostato, Halo raggiunge quindi la sua piena maturità. Una maturità che non vediamo l’ora di vedere espansa nella prossima stagione, sperando che il livello di questo episodio venga mantenuto in tutte le future puntate.

HALO, IL COMMENTO FINALE

Halo non è una serie perfetta. Talvolta sottotono, altre volte troppo grezzo, lo show ideato da Kyle Killen e da Steven Kane non ha conquistato sin da subito il pubblico. Eppure, alla fine, possiamo dirci soddisfatti. Ciò che abbiamo visto ci è piaciuto e siamo ora molto impazienti di scoprire come la serie saprà evolversi in futuro. Se amate le storie di fantascienza e cercate un po’ di azione, Halo potrebbe essere ciò che fa per voi. Non aspettatevi una traduzione 1:1 del materiale originale. Siamo di fronte, infatti, a una reinterpretazione della storia di Master Chief. Un ultimo consiglio: partite senza troppe pretese e godetevi il viaggio. Potrebbe valerne davvero la pena.

E voi che cosa ne pensate? Fatecelo sapere con un commento qui sotto o, se preferite, attraverso i canali social di BadTaste (TikTok incluso).

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