Halo 2×05, “Aleria”: la recensione

Il quinto episodio della seconda stagione di Halo, purtroppo, si rivela un netto passo indietro rispetto alle scorse puntate

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La recensione dell'episodio 5 della stagione 2 di Halo, intitolato Aleria

Nelle recensioni degli scorsi episodi di Halo abbiamo più volte evidenziato come questa seconda stagione abbia segnato un cambio di rotta per la serie TV ideata da Kyle Killen e Steven Kane. Una scelta necessaria, presa per tentare di soddisfare quella fetta di pubblico delusa dal ritmo compassato della prima stagione. Una scommessa rischiosa, ma che alla fine ha premiato il coraggio degli autori, dando vita a uno show nettamente più a fuoco rispetto al passato. Un’affermazione vera non solo dal punto di vista narrativo, ma anche da quello puramente tecnico. È innegabile, infatti, che anche gli effetti speciali abbiano fatto un balzo in avanti, permettendoci di dimenticare quella CGI che tanto aveva fatto discutere nel 2022.

A partire dal 29 febbraio, su Paramount+, è disponibile il quinto episodio della seconda stagione che sancisce l’inizio della seconda metà della succitata stagione e che, dopo i tragici eventi di Reach, funge da ripartenza per Master Chief e per i suoi alleati.

Lo ammettiamo: questa quinta puntata non ci ha soddisfatto quanto avremmo voluto. Sotto diversi aspetti, infatti, sembra quasi di essere tornati ai primi episodi dello show, con tutto ciò che ne consegue. Non perdiamo altro tempo, quindi, e scopriamo insieme cosa funziona e cosa non funziona di “Aleria”. Indossate il vostro casco da Spartan e tuffatevi insieme a noi nella recensione della nuova puntata di Halo.

LA FORZA DELLE EMOZIONI

La trama di “Aleria” si apre pochi istanti dopo i tragici eventi visti la scorsa settimana. Reach è stato attaccato dai Covenant e Master Chief ha visto alcuni tra i suoi migliori amici morire in battaglia. Nel frattempo, Makee si è infiltrata nella base dell’UNSC e ha rapito/rubato Cortana sotto gli occhi della dottoressa Halsey. John-117 viene quindi tratto in salvo dai suoi amici e condotto sul pianeta Aleria, dove poter recuperare le forze e capire come reagire a quel violento attacco. Qui Soren e Laera continuano la propria ricerca del piccolo Kessler, seguendo una traccia che sembra aver condotto loro figlio proprio su quel mondo sperduto. Nel frattempo, Ackerson sembra avere un piano più grande che coinvolge anche Kai, la Spartan un tempo alleata di Master Chief.

Nonostante i presupposti per dare il via a numerose storyline, questo episodio di Halo rallenta drasticamente la narrazione, focalizzandosi sulla psicologia dei personaggi. Una scelta che potremmo anche apprezzare, se non fosse che molti di questi momenti riflessivi non riescono a farci comprendere appieno le emozioni di Master Chief e dei vari comprimari. Quando, al contrario, la sceneggiatura prevede che queste emozioni debbano necessariamente venire alla luce, vengono declamate dagli attori con estrema schiettezza, perdendo così la poca empatia costruita lentamente sino a pochi istanti prima. Dopotutto non basta far dire a un personaggio “sono arrabbiato” per trasmettere quell’emozione al pubblico.

A questo si aggiunge un ritmo compassato che, mescolato al fatto che si tratta dell’episodio più lungo della stagione, rende l’evolversi degli eventi claudicante e, purtroppo, spesso noioso. Un brusco cambio di rotta, soprattutto rispetto alle scorse puntate.

ALTI E BASSI

Ovviamente questo episodio di Halo ha anche dei buoni momenti. Makee, Kwan Ha Boo e Laera vengono sviluppate in modo interessante e siamo davvero curiosi di capire dove la serie voglia condurre questi personaggi. Il problema principale di “Aleria”, infatti, non è il cosa accade, ma il come. Ci sono alcune situazioni che appaiono potenzialmente molto interessanti e che permettono allo spettatore di immaginare come possano evolversi gli eventi che, però, vengono spesso risolti in pochi secondi, senza alcuna grazia e in modo totalmente anticlimatico. Un vero peccato perché, ci teniamo a segnalarlo ancora una volta, il potenziale è costantemente davanti ai nostri occhi, ma in questa puntata non viene mai espresso.

Come se non bastasse, anche gli effetti speciali non sembrano allo stesso livello di quanto visto nel resto di questa stagione. La CGI dei Covenant e la scena finale, infatti, ci hanno fatto storcere il naso, permettendoci di ragionare su come gli autori siano stati bravi sinora a mascherare le proprie debolezze. L’utilizzo di nebbia, detriti o altri elementi, infatti, ha spesso nascosto la mediocre qualità degli effetti speciali che, quando vengono mostrati senza “filtri”, prestano il fianco a più di qualche critica.

ALERIA

Questo quinto episodio di Halo, purtroppo, non riesce a raggiungere il livello delle precedenti puntate dello show. Vuoi per la scrittura, il ritmo o la CGI, ma “Aleria” non riesce a colpire e a toccare il cuore del pubblico come dovrebbe. Qualcosa di buono è ancora evidente sotto la superficie, ma siamo lontani da quello che vorremmo vedere in un'opera di questo tipo. Speriamo  comunque che si tratti di un incidente di percorso e che la serie possa continuare sulla scia di quanto visto sino alla scorsa settimana.

E voi che cosa ne pensate? Siete rimasti soddisfatti da questo episodio di Halo? Fatecelo sapere con un commento qui sotto o, se preferite, attraverso i nostri canali social (TikTok incluso).

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