Halo 1x09 “Trascendence”: la recensione

Dopo nove episodi, la serie TV di Halo giunge a un finale che, nonostante i soliti difetti della serie, ci ha comunque emozionato

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Nonostante le numerose differenze rispetto al materiale originale, la serie TV di Halo ha saputo lentamente conquistare gli spettatori di tutto il mondo. Questo non certo grazie alla pessima CGI, ma tramite una scrittura attenta e ponderata di tutto il folto cast di personaggi. 

Oggi, nove settimane dopo l’uscita del primo episodio, si chiude la prima stagione dello show. Una stagione che si prende il proprio tempo, mettendo le basi di un universo narrativo dall’innegabile fascino. Ma saranno riusciti gli autori a dare vita a un finale in grado di farci attendere con trepidazione i prossimi episodi, oppure ci troviamo di fronte a una serie incapace di toccare le corde giuste della nostra anima?

EVENTI E SITUAZIONI

Accantonando definitivamente le storyline di Kwan (Yerin Ha) e di Soren (Bokeem Woodbine), anche questa puntata si focalizza su Master Chief (Pablo Schreiber) e sugli Spartan. Questa scelta contribuisce ovviamente a mantenere alta l’attenzione generale, che ci ha tenuto gli occhi incollati allo schermo per tutti i 46 minuti di durata. Gli avvenimenti sono molti, ma la sceneggiatura di Steven Kane riesce a dare il giusto spazio a ogni personaggio. Tutti i loro archi narrativi evolvono, lasciando però numerose domande per la prossima stagione.

Halo

Il finale, infatti, stabilisce un nuovo status quo che ci ha sinceramente sorpresi. La sensazione è però quella di non aver assistito a una vera conclusione (seppur momentanea), ma alla semplice fine di una puntata molto importante. Alcuni elementi che ci saremmo aspettati di vedere non sono stati portati in scena e la trama principale che ha fatto da fil rouge per i nove episodi non ha ancora portato da alcuna parte. Non ci sentiamo di penalizzare lo show per questa decisione, ma ci sembrava giusto avvisarvi. Se vi aspettavate una sorta di chiusura, potreste davvero rimanere delusi da Trascendence.

STESSI PREGI, MEDESIMI DIFETTI

Ancora una volta la CGI non riesce a raggiungere la sufficienza. Livello che, in una puntata dove regna l’azione, sarebbe quantomeno auspicabile. A dare ancora più fastidio è la bontà delle sequenze action, che vantano una regia ottima e alcune scelte stilistiche che ci hanno lasciati imbambolati col sorriso sulle labbra. Speriamo con tutto il cuore che la seconda stagione vanti un budget del tutto differente, perché siamo certi che lo show potrebbe davvero attestarsi tra le migliori opere sci-fi degli ultimi anni.

Ottima la caratterizzazione dei personaggi e la dinamica che unisce la maggior parte di essi. Al termine della puntata ci si rende conto di essere davvero entrati in empatia con alcuni protagonisti. Una sensazione che funziona anche al contrario, dato che l'odio provato verso altri personaggi matura ed esplode proprio in questo episodio. La trama generale continua inoltre a mantenere un fascino non da poco, permettendo spesso al nostro cervello di soprassedere alla qualità estetica della serie perché troppo attratti dagli avvenimenti portati in scena.

Insomma: questo finale di Halo ci è piaciuto, ma è innegabile che mantenga gli stessi difetti del resto della stagione. La quantità di storyline rimaste aperte ci ha lasciati un po’ confusi, ma, come già ribadito, non vediamo l’ora di poter tornare a seguire le vicende di John-117. Tutto sommato possiamo dirci soddisfatti del risultato ottenuto. Un’affermazione che, soprattutto vista la maggior parte delle trasposizioni videoludiche, non può che farci considerare la serie creata da Kyle Killen e Steven Kane come una vittoria.

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