Halo 1x03 “Emergence”: la recensione
Con il terzo episodio di questa prima stagione, Halo riesce finalmente a trovare una direzione narrativa verso la quale dirigersi
Le prime due puntate dello show, nonostante qualche scivolone, ci sono tutto sommato piaciute. La chimica tra i personaggi funziona e le modifiche alla trama principale dei giochi sono così elevate da dare l’idea di un’opera del tutto inedita. Impossibile però sorvolare sulla CGI a dir poco altalenante e sulla gestione di Master Chief, qui spesso senza casco per valorizzare la (discreta) recitazione di Pablo Schreiber.
ARRIVA CORTANA
Con timido ottimismo ci siamo quindi avvicinati al terzo episodio della serie, disponibile in versione originale su Sky e NowTV. In Emergence, questo il titolo della puntata, abbiamo finalmente il cambio di ritmo che tanto attendavamo. Abbandonata la doverosa presentazione di personaggi e degli schieramenti in gioco, si passa finalmente a ragionare sulle varie storyline che compongono la trama della serie. Se da un lato abbiamo i Covenant e il loro scontro con la UNSC, dall’altro abbiamo il lato più umano dello show dato da Master Chief.
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Nella recensione delle prime due puntate ci eravamo lamentati della scelta di far vedere il protagonista spesso senza casco. Alla luce di questo terzo episodio, dove il casco non viene mai nemmeno indossato, abbiamo capito l’intento degli sceneggiatori. Questa scelta rende sicuramente il personaggio meno iconico, ma gli dona una profondità emotiva altrimenti impossibile. Speriamo, a questo punto, che gli autori lavorino molto in questa direzione, per permettere al pubblico di empatizzare con il possente Spartan.
CREATURE E CGI
La storyline che unisce i Covenant e la UNSC prende il via grazie al personaggi di Makee, interpretato da una bravissima Charlie Murphy. Questa umana alleata degli alieni è protagonista di una delle sequenze chiave dell’episodio, che dimostra come Halo sia una serie TV decisa a prendere una proprie direzione, indipendente da qualsiasi capitolo del franchise di 343 Industries.
Se la recitazione dei vari attori ci ha pienamente convinto, lo stesso non si può dire ancora una volta della CGI. Halo alterna momenti qualitativamente validi (soprattutto i primi piani delle creature) a effetti speciali terrificanti, provenienti dalle serie TV sci-fi di dieci anni fa. Si tratta di un difetto che non compromette la visione dello show, ma che sicuramente fa storcere il naso. Per un’opera dove la componente estetica/artistica è tanto importante, forse si sarebbe potuto (e dovuto) fare qualcosa di più.
Questo terzo episodio di Halo ci ha piacevolmente colpiti. La narrazione ha preso pieghe inaspettate e, grazie all'arrivo di Cortana, attendiamo con trepidazione la prossima settimana per poter scoprire come si evolverà la storia di Master Chief. Il nostro consiglio, al momento, è quello di dare una possibilità a questa prima stagione. Potreste rimanerne particolarmente sorpresi.