Gungrave G.O.R.E., come si facevano gli action venti anni fa | Recensione
Gungrave G.O.R.E. è uno sparatutto in terza persona dal grande potenziale, ma che purtroppo non riesce a raggiungere appieno
Sono passati ormai vent’anni dall’uscita del primo capitolo del franchise e il team coreano Iggymob ha deciso di rimettere mano alla serie, facendo leva su tutti gli appassionati dei primi episodi. Nel corso delle ultime settimane abbiamo combattuto al fianco di Grave devastando nemici su nemici, ma ne sarà valsa la pena? Ha senso tornare indietro di vent’anni per provare un’esperienza dai toni nostalgici, oppure il genere action è andato troppo avanti per poter accettare un titolo come Gungrave G.O.R.E.?
KISS, KISS, BANG, BANG (MA SENZA “KISS, KISS”)
La storia ci vede di nuovo nei panni di Brandon Heat, noto al mondo intero con il nome di Grave. Ancora una volta questo silenzioso guerriero armato di pistole dovrà farsi largo tra i nemici per impedire la diffusione della droga SEED, prima che possa danneggiare il mondo intero. Inutile dire che, nel giro di pochi livelli, la storia si collega ai primi capitoli della serie, immettendo in circolo una sana dose di nostalgia e di vendetta, perfetta per coloro che hanno amato il tono esagerato della saga di Red Entertainment.
UNO STILE DATATO, MA POTENZIALMENTE DIVERTENTE
I ragazzi di Iggymob hanno evidentemente studiato i primi Gungrave, cercando di evolverne la formula, ma senza rivoluzionarla. Ancora una volta ci troveremo a dover sparare a orde di avversari, mentre avanziamo in aree senza coperture e accumuliamo energia per scatenare una potente mossa finale. Se i malaugurati nemici si avvicineranno troppo, il giocatore potrà sempre stenderli con la bara che Grave porta sempre con sé legata con delle catene alle proprie spalle.
Il risultato è un gioco impreciso, caotico e, talvolta mal bilanciato. Questo non impedisce al giocatore però di divertirsi, liberandosi dello stress accumulato vestendo i panni di un killer spietato e (per lo più) implacabile. Alcune boss fight si sono dimostrate persino interessanti, lasciandoci soddisfatti di questo ritorno del franchise. Non ci sentiamo di promuovere appieno il gunplay e il gameplay, sia chiaro, ma è innegabile che ogni tanto tutto funzioni per il meglio, dando vita a un titolo anacronistico, ma non certo da buttare.
Indifendibile, invece, il level design, che passa dal mediocre al noioso nel giro di qualche livello. Proprio la ripetitività di fondo, infatti, è il vero problema di Gungrave G.O.R.E.. Per quanto sparare all’impazzata possa anche intrattenere, la monotonia generale che permea l’opera ci ha spinti ad annoiarci molto rapidamente. Un difetto che si sarebbe potuto evitare se gli sviluppatori avessero inserito maggior varietà nei livelli e nelle mosse a nostra disposizione. Nonostante uno scarno albero della abilità, infatti, il gioco non invoglia a variare il proprio stile di combattimento, spingendoci a farci spazio tra i nostri nemici un colpo di pistola alla volta.
QUANDO IL DESIGN NON BASTA
Da un punto di vista artistico, Gungrave G.O.R.E. si difende ancora bene, dimostrando un design datato, ma ancora affascinante. Lo stesso non si può dire per il comparto tecnico, costituito da ambienti monotoni, texture in bassa qualità e da effetti particellari davvero d’altri tempi. Persino la colonna sonora non è riuscita a convincerci del tutto, risultando un mero accompagnamento per le ore di massacri, ma senza mai rimanerci in testa una volta spenta la console.
Gungrave G.O.R.E. pesca a piene mani dal passato, riuscendo talvolta a strapparci un sincero sorriso. Peccato, però, che i valori produttivi del titolo di Iggymob non gli permettano di spiccare in un mercato ormai troppo competitivo. I fan di Brandon Heat potrebbero comunque divertirsi, ma tutti gli altri dovrebbero forse rivolgere la propria attenzione altrove (magari verso un’affascinante strega di nostra conoscenza). Ci troviamo di fronte a un’occasione sprecata, che avrebbe potuto rinvigorire il franchise, ma che sembra aver rimandato questo risultato a un possibile prossimo episodio. Speriamo che il team coreano possa imparare dai propri errori e dare al pubblico affamato di action un titolo in grado di rispettare il carisma e il potenziale di Gungrave.