Guardati dal beluga magico, la recensione

Guardati dal beluga magico è la raccolta BAO delle vignette di Daniel Cuello pubblicate online

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Guardati dal Beluga Magico, anteprima 01

Prima di Residenza Arcadia, graphic novel dal potente messaggio contro le piccole e grandi intolleranze quotidiane, Daniel Cuello aveva già racimolato un discreto seguito attraverso le strisce pubblicate sul proprio sito e sui social. BAO Publishing ha raccolto nel cartonato Guardati dal beluga magico queste tavole fulminanti, cercando di confezionare il tutto all'interno di una cornice che in realtà cornice non è, con un risultato ambiguo e probabilmente influenzato dall'autore di maggior successo della casa editrice.

Le gag di Cuello sono in linea con buona parte dell'umorismo a fumetti che va per la maggiore, una disamina sociale delle nevrosi condivise e delle manie personali in cui i lettori si possono riconoscere. Tra abitudini alimentari poco sane, una pessima gestione del tempo e le crisi per l'incombente vecchiaia, è facile condividere le sensazioni che l'autore riesce a sintetizzare in modo divertente e in poche vignette, facendole vivere al suo simpatico alter ego disegnato. Un altro elemento ricorrente è la presenza di creature surreali con cui il protagonista interagisce, come visualizzazioni metaforiche o vere e proprie apparizioni, tra bizzarri animali, personaggi di film e serie televisive, o gli autorevoli membri della famiglia Angela.

Ed è qui che entra in campo l'elefante nella stanza, o meglio, l'Armadillo: sembra evidente la volontà di avvicinare Cuello a Zerocalcare fin dal titolo, che potrebbe suggerire una similitudine con il primo volume dell'autore di Rebibbia. Il collega di origini argentine ha senza dubbio dei tratti in comune, ma meno di quanti la struttura di questo fumetto vorrebbe lasciar intendere, cosa che lo priva in parte della sua identità e della possibilità di iniziare un percorso indipendente. Questa particolare scelta editoriale pare cavalcare i suggerimenti dei siti "Se ti è piaciuto X, allora potrebbe piacerti..." o "Chi ha acquistato questo articolo ha acquistato anche...", una tecnica di marketing basata sull'ideale accostamento di due opere, grazie alla quale si attireranno sicuramente diversi lettori; del resto, stiamo pur sempre parlando di un fenomeno editoriale che ha contribuito enormemente a diffondere la Nona Arte negli ultimi anni nel nostro Paese.

Il filo conduttore dell'opera è un racconto inedito che viene inframezzato alle strip in maniera simile a quanto avviene ne La profezia dell'Armadillo, Ogni maledetto lunedì su due e L'elenco telefonico degli accolli. Si tratta di una storia di una trentina di pagine che sarebbe risultata più incisiva in chiusura, dopo che il lettore ha fatto la conoscenza dell'avatar dell'autore in tutta leggerezza, così da approfondire la sua figura attraverso un'onirica odissea dickensiana, nella quale Cuello rivela un'intima componente di sé. Tra insicurezze e versioni passate, cogliamo sì le debolezze e le ansie del personaggio, ma la suddivisione risulta forzata, e durante la lettura di questa sentita confessione pubblica è quasi irritante dover tornare a sorridere con le tavole autoconclusive, per quanto divertenti siano.

I vecchietti sono una presenza ricorrente, a riprova del gusto dell'autore nel disegnarli, con le loro rughe deformanti e i corpi esagerati. Il segno tratteggiato, per quanto semplice, gode molto della colorazione con toni caldi in grado di definire le situazioni e riempire la tavola.

Guardati dal beluga magico è un'ulteriore conferma, dopo Residenza Arcadia, dell'esistenza di un Cuello in grado di emozionare e trattare tematiche più profonde rispetto al vignettista che abbiamo conosciuto sul monitor del computer. La sinergia tra la leggerezza e il pugno allo stomaco deve ancora essere perfezionata, trovando un modo per far coesistere in modo più efficace le due anime dell'artista, ma senza dubbio siamo di fronte a un altro nome della nouvelle vague del Fumetto umoristico italiano che vale la pena tenere d'occhio.

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