GRIS è la forma delle emozioni e i venti della vita - Recensione

Un'avventura narrativa e emotiva particolare e introspettiva: la recensione di GRIS

Indielover, scrivo da anni della passione di una vita. A dispetto di tutti.


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La perfezione geometrica del dolore, il plumbeo e pesante silenzio della solitudine, l'insostenibile leggerezza del proprio corpo. Sono schizzi di acquarelli e costruzioni esotiche in decadimento a esprimere con infinita grazia la storia di GRIS, titolo sfornato dal barcellonese Nomada Studio e distribuito da Devolver Digital per Steam e Nintendo Switch. Avevamo davvero bisogno di un’avventura narrativa particolare e introspettiva, soprattutto in questo periodo dell’anno in cui si tirano le somme di quanto fatto e in cui insorge prepotente la necessità di prendersi un momento di stacco e di riflessione. Così ci arriva un regalo inaspettato: una manciata di ore che evidenzia come l’unione tra arte e videogioco sia un amalgama potente, in grado di amplificare enormemente il messaggio inviato dagli sviluppatori, pur in assenza di dialoghi (o forse ancor di più grazie a questo).

Sin dall'inizio siamo proiettati in un mondo dalle fattezze distopiche, frutto dal background emotivo terribilmente reale della protagonista, una ragazza dai corti capelli e di un solo mantello vestita, a coprire un corpo sottilissimo e fragile. Risvegliatasi in una mano protettiva, è lo stesso arto che la lascia cadere roteando nel vuoto immenso della cruda realtà della vita, abbandonandola a se stessa in un saliscendi di scale di edifici abbandonati, lunghe discese a rotta di collo nel mare rosso sangue delle asperità dell'esistenza e venti fortissimi che la respingeranno indietro lungo il percorso.

[caption id="attachment_192114" align="aligncenter" width="1600"]GRIS screenshot Il gameplay è puramente platform, con qualche puzzle ambientale[/caption]

In un mondo fatto di polvere, vento e colori annacquati, il grigio iniziale della nostra ragazza dipinge la solitudine e la fatica di vivere, aiutati solo da qualche lucciola che, come stelle, si uniscono per indicare la via e costruire sottili ponti luminosi, come piccole costellazioni che ricompongono e riuniscono i frammenti di una strada altrimenti trasformata in vicolo cieco. Sarà proprio il colore del suo abito a denunciare le abilità che la ragazza acquisisce durante il percorso, permettendole di crescere e affrontare sempre meglio gli eventi, uno dopo l’altro.

"In un mondo fatto di polvere, vento e colori annacquati, il grigio iniziale della nostra ragazza dipinge la solitudine e la fatica di vivere"Tanto sono profonde la storia e la grafica laboriosamente resa in modo delicato ed emotivamente struggente, quanto è basilare il gameplay di questo platform in 2.5D a scorrimento, contornato da alcuni facili elementi puzzle. Per rendere la minima distrazione possibile e la massima focalizzazione sullo spettro di sensazioni che GRIS ci vuole proiettare nell'anima dovremo solo preoccuparci di muovere nelle quattro direzioni la ragazza, oltre a farla saltare, e non avremo nemmeno il rischio di incappare in uno sgradevole game over. Nessuna barra vitale, nessun punto esperienza, nessuna preoccupazione di morire, come a rimarcare il fatto che sia la rappresentazione della vita vera e che di morte ce ne sia solo una e definitiva. Solo musica e un viaggio ininterrotto nel dispiegarsi dell'anima e della vita, rappresentata dalla perfetta geometria di palazzi, contrapposta a elementi naturali astratti e allegorie di stati d'animo e momenti del percorso della vita umana, in un universo de-umanizzato.

[caption id="attachment_192113" align="aligncenter" width="1600"]GRIS screenshot Nel corso del suo viaggio Gris attraversa luoghi incredibili, frutto di una direzione artistica ispiratissima[/caption]

Una vera opera d’arte a tutto tondo, che recupera i toni e i ritmi conosciuti in Journey, Rime, FAR: Lone Sails e altri viaggi narrativi che permettono di dare ampio respiro alla mente dei giocatori, esaltando gli aspetti visivi, deliziando occhi e orecchie e ponendoci dinanzi a un’allegoria di quello che la vita è, dopotutto: una serie di roccaforti che durano nel tempo, alcune sgretolandosi, altre meno, mentre veniamo trascinati dal vento dei mutamenti e delle difficoltà di una vita fatta di tutte le gradazioni di colore, che dobbiamo imparare ad apprezzare.

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