Grey’s Anatomy 14×12 “Harder, Better, Faster, Stronger”: la recensione
La nostra recensione del dodicesimo episodio della quattordicesima stagione di Grey's Anatomy intitolato Harder, Better, Faster, Stronger
Sebbene il diverso approccio di tutti alla ricerca di un'ispirazione sia stato interessante, la serie paga in questa puntata il vizio di aver cominciato a snocciolare statistiche al fine di educare e sensibilizzare le masse. La scorsa settimana è stato il turno del problema degli infarti tra le donne, bilanciato tuttavia dalla presenza di un personaggio a cui il pubblico è profondamente affezionato e che ha saputo coinvolgere emotivamente i fan, raccontando nel contempo anche qualcosa di utile, questa settimana è toccato invece alle percentuali sulla mortalità infantile negli Stati Uniti e dei suicidi tra i trans.
Lungi da noi dire che certi argomenti non siano interessanti tout court, ma il problema che riscontriamo è che quando ad una statistica non si lega una storia o un volto con il quale il pubblico può relazionarsi, si finisce per far scadere il tutto in una sorta di lezione che gli autori della serie decidono di impartire agli ascoltatori, senza creare nessuna vera connessione emotiva con il messaggio che si vuole trasmettere.
A questo aggiungiamo poi che, con quella tipica arroganza del tutto americana, in questa specifica circostanza Arizona cita la percentuale della mortalità infantile in Italia - che sarebbe sei volte più bassa di quella degli Stati Uniti - come se fosse un dato fin troppo assurdo per essere creduto ed ecco svelato un altro motivo del tutto campanilistico per cui questo episodio ci ha fatto storcere il naso.
Seguire il processo creativo che si cela dietro ad un'idea è stato comunque stimolante, soprattutto tenendo in considerazione che tutti i progetti sottoposti alla commissione erano oggettivamente elettrizzanti, anche se qualche nodo - come scopriamo per la fine dell'episodio - finirà per venire presto al pettine.
Meredith e Jo, per esempio, hanno sottoposto la loro idea senza avere un brevetto che, evidentemente, era necessario per partecipare al concorso, mentre l'idea di Alex ed Amelia è stata scartata mettendo a repentaglio la vita della loro incredibilmente ottimista paziente.
Una delle interazioni più divertenti, tuttavia, è stata quella tra Catherine e Jackson, con quest'ultimo a cercare di difendersi a spada tratta dall'abitudine materna di parlare troppo liberamente di sesso, tanto da avergli fatto stabilire una regola che gli impone di non lavorare mai con lei su casi che abbiano a che fare con i genitali di un paziente, una regola che finirà per disattendere, accettando di collaborare con la sua ricerca.
Sempre a proposito di Jackson, la sua relazione-non relazione con Meggie, sembra essersi presa una pausa di riflessione, mentre per la prima volta in questa ora vediamo il personaggio di Dahlia (la prima attrice con uno hijab a recitare nello show) avere un'interazione significativa con qualcuno degli altri membri del cast, facendo peraltro una brutta figura proprio con Jackson, quando gli dirà senza volere di trovarlo estremamente attraente.
Lo show, infine, non dimentica di fare un cenno alle conseguenze della morte piuttosto sbrigativa di Paul avvenuta nello scorso episodio, facendo ammettere a Jo di soffrire di sonnambulismo e di non essere davvero riuscita ancora a venire a patti con l'idea che il suo abusivo marito sia davvero solo un brutto ricordo e cementando on l'occasione quello che sembra destinato a diventare un rapporto di amicizia tra lei e Meredith.
La quattordicesima stagione di Grey’s Anatomy tornerà in onda negli Stati Uniti con l'episodio You Really Got a Hold on Me, nonché backdoor pilot di Station 19, spinoff della serie, giovedì 1 marzo sulla ABC.