Grey's Anatomy 13x22 "Leave It Inside": la recensione
La nostra recensione del ventiduesimo episodio della tredicesima stagione di Grey’s Anatomy intitolato Leave It Inside
Il fatto che i membri anziani dello staff siano tornati a concentrarsi sulle performance della loro squadra di lavoro è un buon cambio di scenario che ci permette di soffermarci sul lavoro dei medici del Grey Sloan Memorial Hospital, a partire proprio da Ben, il marito della Bailey, che dopo la brutta avventura che lo aveva portato ad una sospensione, sembra - come suggerito dalla Minnick - aver cambiato approccio e aver inconsciamente deciso di giocare sul sicuro e diventare un medico molto più conservativo e forse più spaventato di quanto non fosse prima. Nonostante inizialmente Webber non sembri concordare con l'opinione della collega, osservando però Ben al lavoro, finirà per rendersi conto che Eliza aveva ragione e spronerà Ben a fare di più, a prendersi più rischi e tornare in sella, prendendo esempio dai suoi colleghi: un suggerimento che lo stesso Ben prenderà molto seriamente e deciderà di seguire. Un'altra persona che finirà sotto lo scrutinio dei propri insegnanti sarà Stephanie Edwards, il fiore all'occhiello del programma, che - sempre secondo Eliza - sarebbe in pieno burn-out, cioè la sindrome da stress lavorativo. Anche in questo caso, nonostante i segni siano stati ignorati a lungo, come spiega la Minnick ad Arizona, per una persona con un punto di vista fresco, è più facile cogliere alcuni particolari ed effettivamente Stephanie dimostrerà di avere seri problemi a controllarsi, soprattutto quando verrà messa di fronte ad un caso particolarmente stressante. Un bambino si presenterà infatti da solo in ospedale, chiedendo aiuto ai medici, ed Alex Karev e la Edwards scopriranno che è affetto da un tumore al cervello che sarebbe operabile se il credo religioso dei genitori, che vengono poi rintracciati, non impedisse ai medici di operare il bambino. La frustrazione di Stephanie, considerate le circostanze, è più che comprensibile e gli autori hanno fatto un ottimo lavoro nel passare da quella che sembra una legittima ed umana reazione di preoccupazione per la vita di un paziente ad un'esplosione di rabbia da parte del medico che farà aprire gli occhi anche a Webber e alla Bailey, tanto da decidere di obbligarla ad una terapia psicologica.
Questo scenario piuttosto sereno, come c'era da aspettarsi, durerà molto poco, e già dal prossimo episodio, il penultimo prima della fine della stagione, le fondamenta dello show torneranno ad essere violentemente scosse.