Grey's Anatomy 13x09 "You Haven't Done Nothin": la recensione

La nostra recensione del nono episodio di Grey’s Anatomy e finale di metà stagione intitolato You Haven't Done Nothin

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Spoiler Alert
Il palazzo che crolla nel centro di Seattle è la perfetta metafora per introdurre e spiegare quanto accade nel finale di metà stagione di Grey's Anatomy, sebbene infatti i nodi non vengano definitivamente al pettine e non venga svelato quale sarà il destino di Alex Karev, la verità - tutta la verità - verrà finalmente a galla. Ad un giorno dal processo che può definitivamente decidere del futuro professionale del brillante medico, Alex sembra deciso ad affrontare il suo destino combattendo, fino a che un'inaspettata notizia non rimescolerà completamente le carte in tavola. Jo scopre infatti di essere stata chiamata come testimone al processo e tutte le sue sicurezze crollano improvvisamente; se sarà costretta a testimoniare, la ragazza non potrà mentire, né sulla sua vera identità, né sul suo passato e se il suo nome apparirà su un qualsiasi pubblico registro, tornerà di nuovo nel mirino del violento ex marito. Trovandosi costretta in un angolo, dopo aver confessato le proprie paure ad Andrew, Jo decide di confessare tutta la verità ad Alex. L'atmosfera tra i due è piuttosto tesa ormai da tempo, ma Alex trova finalmente il coraggio di scusarsi con Jo, non tanto per la sua ingiustificata esplosione di violenza, ma soprattutto per averla aggredita verbalmente, dandole del rifiuto quando pensava che lei l'avesse tradito con Andrew.
Per la prima volta Jo sembra rendersi davvero conto di quanto Alex sia sinceramente rammaricato per quanto ha fatto e, certamente, la sua decisione di chiederle scusa contribuisce a quella di lei di dirgli la verità. La ragazza, infatti, chiusa nell'ascensore con Alex, gli rivelerà tutto d'un fiato di essere ancora sposata ad un uomo che abusava fisicamente di lei e dal quale è fuggita, cambiando nome e vita e di non avergli detto nulla prima di questo momento per paura che potesse fare qualche pazzia, aggredire suo marito per proteggerla o vendicarla e finire così in prigione.
Sebbene Jo avesse sicuramente le migliori intenzioni e Alex, comportandosi come ha fatto con Andrew, abbia confermato le paura della giovane, è difficile fare un processo alle intenzioni e immaginare, adesso, come davvero Alex avrebbe potuto reagire una volta a conoscenza della verità. Forse, se Jo si fosse fidata di lui, se avesse avuto meno paura, se gli avesse spiegato perché non poteva sposarlo, Alex non avrebbe accumulato tutta quella rabbia esplosa poi nel peggiore dei modi contro Andrew. Come non è possibile fare un processo alle intenzione, non si può nemmeno condannare però Jo per la decisione che ha preso, soprattutto se l'ha fatto a causa di un passato tanto traumatico. Ed Alex, infatti, non la condannerà, tutt'altro. La parte migliore di lui, l'Alex che abbiamo imparato a conoscere e ad apprezzare in questi anni, torna nuovamente in superficie e gli fa decidere di accettare un patteggiamento che porrà fine alla sua carriera e lo condannerà a due anni di prigione, piuttosto che mettere Jo nelle condizioni di testimoniare in aula.

Il problema o la fortuna, è che Alex non è più solo, le decisioni che prenderà non avranno un effetto solo sulla sua vita e sulla sua carriera, ma anche su Meredith. La donna infatti, venuta a conoscenza della verità, si dimostrerà la sua più grande sostenitrice, decidendo di proteggere Alex persino da se stesso e dimostrando fino a che punto creda in lui. Meredith non accetta infatti, e non a torto, che Alex butti all'aria gli sforzi di una vita senza nemmeno provare a combattere. E' vero, certamente Alex deve pagare in qualche modo per ciò che ha fatto, ma probabilmente non merita nemmeno una punizione tanto severa come quella di cancellare la vita che ha vissuto fino ad ora. Sebbene non ci venga dato di sapere se il messaggio che Meredith lascia ad Alex al cellulare sia stato abbastanza convincente da farlo tornare sui suoi passi, siamo più o meno sicuri che l'uomo tornerà sulle sue decisioni e nonostante non sia semplice immaginare come possa uscire indenne da questa situazione, possiamo immaginare che l'unica plausibile soluzione sia che Andrew ritiri la sua denuncia, ma non per salvare Alex, quanto piuttosto per aiutare Jo, di cui è palesemente innamorato ed evitarle di dover testimoniare al processo.

Sul fronte Richard Vs. Eliza, le cose non sono meno tese. Miranda ha preso la decisione di dare al nuovo medico il posto di Richard, ma - disgraziatamente - aspetta un po' troppo prima di dirglielo e l'uomo finirà per saperlo da altri e nelle peggiori circostanze. Nonostante le motivazioni di Miranda siano comprensibili ed il ritardo nel parlare con Richard derivi palesemente dal timore di ferirlo, la sua indecisione finirà inevitabilmente per provocare una profonda spaccatura tra lei ed il suo mentore e creare un'atmosfera di ostilità in ospedale. Come presto verrà infatti dimostrato, tutti i medici che hanno imparato il loro mestiere sotto la sapiente guida di Richard Webber, dimostreranno apertamente di essere dalla sua parte e di volerlo difendere e sostenere contro la decisione di Miranda, che - proprio come predetto da Eliza - finirà probabilmente per essere una dei responsabili dell'ospedale più odiati, come accade a tutti gli innovatori.

Altrove, anche se alla trama non viene dato molto spazio nell'episodio, Owen - tornato a casa da una difficile giornata in ospedale - scoprirà che Amelia se n'è andata lasciandogli un biglietto. E' davvero la fine del loro matrimonio?

La tredicesima stagione di Grey’s Anatomy tornerà negli Stati Uniti sulla ABC nel 2017 dopo la pausa natalizia.

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